Apparecchi da smaltire: lista più lunga
La normativa che regola lo smaltimento dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) è arrivata al secondo step della sua applicazione. Dopo il cambiamento delle modalità di smaltimento introdotte con il decreto legislativo numero 49 del 2014, dal 15 di agosto è entrato in vigore il nuovo elenco di tutti i materiali che dovranno essere smaltiti secondo la nuova norma.
Dal giorno di Ferragosto entrano infatti oggetti come carte di credito, stufe a pellets, biciclette elettroniche e così via. Si tratta di materiale che una volta riciclato punta ad incrementare l’economia circolare, cioè un’economia basata sul principio secondo il quale i materiali vengono riciclati diventando materia prima utile ad un altro processo produttivo.
«Una normativa che di fatto non muta le modalità di gestione di questi rifiuti ma allunga solo l’elenco dei beni da smaltire» precisa Alois Furlan, dell’ufficio ambiente di Sapi srl, la società di servizio dell’Associazione artigiani del Trentino.
Cosa cambia dunque, in termini economici, per le imprese artigiane? Nulla, tiene a ribadire Sapi, a parte i produttori e i distributori. «Una nuova norma che comporta per le imprese artigiane più burocrazia» afferma invece Cna Bolzano.
«Un artigiano dovrà dedicare più tempo a questo tipo di smaltimento perché ci sono più beni da gestire —commenta il segretario di Cna Bolzano, Günter Schwienbacher —. Le imprese si erano già adeguate a questo tipo di smaltimento ma ora servirà più tempo per gestirlo, visto il numero di beni introdotti nella lista».