Vendemmia, sarà un’ottima annata grazie al freddo
I produttori Alto Adige: «Ci aspettiamo alta qualità». Cesconi: «Sono finite le stagioni facili»
BOLZANO Un’ottima annata. Non è solo il titolo di un film di Ridley Scott ma i presupposti con cui si apre la vendemmia in Trentino – Alto Adige 2018. E i presupposti perché questa sia un’ottima annata sono da imputare tutti al clima. Il freddo arrivato lo scorso week end, infatti, ha creato le condizioni ottimali per produrre acini di uva in equilibrio nella loro gradazione zuccherina e nella miscela di profumi. I più entusiasti di come andranno le cose, l’inizio della vendemmia è previsto per la prossima settimana, sono i produttori del Consorzio Vini dell’Alto Adige. Una
500 mila le tonnellate di uva che il Consorzio vini dell’Alto Adige prevede di raccogliere nelle prossime due settimane di vendemmia
realtà produttiva che raccoglie il 90% dei soci che operano nella provincia di Bolzano e che rappresenta circa 5400 ettari di viti presenti nelle montagne alto atesine. «Promette bene — esordisce il suo presidente Maximlian Niedermayr —. Il clima dello scorso week end è stato un miracolo per i nostri vigneti. L’abbassamento delle temperature, l’inversione delle condizioni climatiche fra le temperature del giorno e della notte sono le condizioni ideali per produrre vino di qualità». Anche sulla quantità la vendemmia 2018 sembra on deludere. «Prevediamo una produzione che sarà circa un 25 per cento in più rispetto allo scorso anno — aggiunge ancora Niedermayr —. Contiamo di arrivare a raccogliere circa 500mila tonnellate di uva in due settimane». L’entusiasmo per come sembra vadano le cose sono anche nelle parole di un viticoltore di Termeno, Martin Foradori Hofstätter. Con la sua famiglia porta avanti il vitigno che si trova sui monti dell’Alto Adige. «Siamo ancora in modalità Rimini — commenta — ma dalla prossima settimana ci attende un lavoro che sarà d’eccellenza. Il meteo di queste ultime settimane ha creato le condizioni perfette per fare un vino che ricorderemo». Più prudente l’analisi del Consorzio Vignaioli del Trentino. Il presidente Lorenzo Cesconi, nel fare un confronto fra la vendemmia che sta per aprirsi e quella invece chiusa lo scorso anno, afferma: «Ciò che è importante ribadire è che ormai non esistono stagioni facili: ogni annata è caratterizzata da un’imprevedibilità climatica che impone alla vigna forti stress. Non ha più molto senso parlare di “eccezionalità”, quindi: al contrario, dobbiamo capire che i cambiamenti climatici ci impongono di rivedere le nostre convinzioni e di adeguare i nostri strumenti di lavoro».