Vitali: «Gruppo giovane, occorre avere pazienza» Il tecnico del Levico fa un bilancio dopo la sconfitta in Coppa Italia. Trento, sabato il Belluno
TRENTO Un ottimo modo per tenersi in allenamento considerando la lunga attesa per l’avvio del campionato. Il passaggio del turno in Coppa Italia porta in dote per il Trento la possibilità di giocare almeno un altro match ufficiale — sabato prossimo alle 16 sul campo di quel Belluno allenato dall’ex mister aquilotto Roberto Vecchiato — e quindi mettere minuti importanti nelle gambe. Fondamentale in tal senso la vittoria ottenuta all’esordio nella trofeo nazionale contro il neopromosso San Giorgio: due a uno il risultato finale con le reti gialloblù messe a segno da Bertoldi al 16’ e Bosio all’83’, per i pusteresi di Baldo alla fine del primo tempo.
Come detto la squadra guidata da Claudio Rastelli tornerà in campo sabato e non domenica in virtù di un accordo raggiunto tra le due società. Il tutto mentre si è in attesa della compilazione dei gironi e di conseguenza dei calendari. Il ritardo, tipicamente italico, sulla tabella di marcia è ormai di tre settimane ma pare — il condizionale è ovviamente d’obbligo — che quella di domani potrà essere la giornata giusta. Secondo indiscrezioni le quattro formazioni regionali impegnate in serie D dovrebbero trovare spazio nel raggruppamento veneto a differenza di dodici mesi fa quando quello prescelto fu il lombardo.
Chi invece ha pagato a caro prezzo l’esordio in Coppa Italia è il Levico sconfitto sei a quattro dopo i calci di rigore (uno a uno il risultato al triplice fischio finale) dalla Virtus Bolzano. «La prestazione della squadra non mi è dispiaciuta anche se siamo mancati di cattiveria soprattutto in fase realizzativa — commenta Andrea Vitali, allenatore dei termali —. Si trattava pur sempre della prima partita stagionale non amichevole e i ragazzi devono ancora trovare il giusto ritmo, tenete conto che siamo comunque un gruppo molto giovane e quindi probabilmente potremo impiegare un po’ più di tempo ad ingranare rispetto ad altre compagini». L’allenatore ex Hellas Verona dice la sua sull’eventuale preferenza dei gironi: «Secondo me non c’è molto differenza tra uno o l’altro. Se è vero che quello lombardo è qualitativamente più ostico è altrettanto vero che quello veneto è agonisticamente davvero temibile, insomma ci sono dei pro e dei contro in tutti i casi. La cosa più importante è però cominciare a giocare, questa attesa logora tutti».