Traffico, la doppia mossa di Caramaschi
Da luglio 2019 stop a fasce orarie per i veicoli diesel «Euro 3», compromesso per agevolare gli artigiani Ultimatum alla Provincia sulle opere di viabilità: «Impegni certi per il capoluogo, sennò metto il ticket»
Le corsie bus in viale Druso? Sono altre le cause degli ingorghi, anche lo scorso anno ci fu un giorno di tilt»
BOLZANO Il momento dell’attesa e delle valutazioni è finito. Bolzano ha un problema con il traffico, lo si sapeva da anni, e la nuova disposizione di viale Druso lo ha acuito. Il sindaco Renzo Caramaschi, però, non ci sta a finire sul banco degli imputati e rilancia con due soluzioni piuttosto energiche: l’ufficializzazione del blocco della circolazione per i veicoli diesel Euro 3 e un ultimatum alla Provincia sul ticket.
Dal primo di luglio del 2019, dunque, i diesel Euro 3 non potranno circolare sulle strade urbane durante le fasce orarie più trafficate. «L’ordinanza è pronta e stiamo solo attendendo la traduzione in tedesco» spiega il primo cittadino. «È una decisione che non deriva dalle criticità del traffico ma dai preoccupanti sforamenti del biossido di azoto nelle rilevazioni fatte in città. Bisogna prendere delle contromisure e noi siamo decisi a farlo». L’organizzazione del blocco è stata coordinata con le associazioni di categoria. «Ci siamo consultati con Apa e Cna. Autorizzeremo l’apertura dei cantieri già alle ore 7 fissando l’inizio del blocco alle 8. In questo modo i veicoli tecnici utilizzati dagli artigiani potranno arrivare sul posto di lavoro senza particolari problemi. Sabato, domenica e i festivi, invece, saranno esclusi dal provvedimento».
Dal primo gennaio 2020 il divieto sarà esteso anche ai mezzi commerciali, mentre continueranno a circolare i tir sopra le 3,5 tonnellate. «I diesel Euro 3 costituiscono il 17% del parco mezzi circolante in provincia — continua Caramaschi — e sono i mezzi più inquinanti. Voglio chiarire che queste misure non sono discrezionali: come sindaco ho la responsabilità sanitaria, devo intervenire. Non ho scelta». Nel piano pluriennale, inoltre, è previsto il blocco degli Euro 4 e 5 entro il 2023.
Il tutto, comunque, sposta l’attenzione dalle perplessità della nuova viale Druso. La disposizione dei restringimenti e delle corsie preferenziali sembra annunciare code chilometriche. «Non è assolutamente così — ribatte Caramaschi — perché i flussi sono identici a prima. Ho visto delle foto di un ingorgo del 2017 e la coda era uguale, solo spostata nell’altra corsia. Venerdì c’è stata una concomitanza di eventi: assedio di turisti in città, due incidenti (uno in galleria del Virgolo e uno in piazza Verdi) e la pioggia. Il problema è strutturale e solo la Provincia può risolverlo dopo 20 anni di immobilismo».
Alla vigilia del tavolo organizzato con l’assessore provinciale alla mobilità Florian Mussner la presa di posizione da piazza Municipio è netta. «Entro questa settimana o, al massimo, la prossima, voglio un protocollo costituito da delibere concrete firmato e operativo. La Provincia non può più aspettare. Ha realizzato opere e circonvallazioni a Brunico, Bressanone, Nova Ponente, Naturno, Laives, Ora e Sarentino. Dappertutto e sempre senza chiedere un soldo ai Comuni. Ha velocizzato l’arrivo a Bolzano per tutti, non curandosi delle conseguenze sul capoluogo. Ora è finito il tempo delle chiacchiere e ci vogliono decisioni. Poi, è evidente, la realizzazione dei progetti richiederà i tempi necessari ma intanto dobbiamo agire». In caso di risposte non sodisfacenti, il sindaco potrebbe addirittura dimettersi? «Se non arriveranno queste decisioni la Provincia si prenderà la responsabilità di aver bloccato il capoluogo del suo territorio».
Determinato l’atteggiamento verso i pendolari. «I bolzanini sono virtuosi. Il 30% di loro si muove in bici, il 30% con il bus e il resto con mezzi privati. Escludendo le due ruote, mi aspetto che si arrivi ad un riequilibrio simile anche per chi arriva a Bolzano solo per lavorare. Sono pronto a inserire un ticket d’ingresso se non cambierà la situazione. Ci vuole un cambio di mentalità e anche le amministrazioni vicine ci devono aiutare».
La difesa