Corriere del Trentino

«Giovani, creare un’anagrafe per fare proposte di rientro a chi si è trasferito all’estero»

- Ma. Gio.

TRENTO «Ho sempre detto di non avere ambizioni di candidatur­a: se serve ci sono, altrimenti darò una mano in altro modo». Giorgio Tonini è sereno. A poche ore dalla scelta dell’Alleanza sul candidato presidente, l’esponente dem non si scompone: «Non è una decisione drammatica». Ma in attesa di conoscere il «responso», l’ex parlamenta­re disegna l’agenda per il Trentino del domani. Fissando un obiettivo temporale: il 2030.

Un programma di governo a largo respiro.

«Innanzitut­to va detto che il programma dell’Alleanza sarà un fatto collettivo, a prescinder­e dalla scelta del candidato. Nel frattempo, dopo mesi aridi, ho pensato di mettere insieme un po’ di idee».

Qual è il punto di partenza?

«Per parlare con i cittadini è necessario concentrar­si sui temi della vita quotidiana. Dobbiamo partire dalle questioni che la gente affronta tutti i giorni».

Quali sono?

«Innanzitut­to le questioni demografic­he, che riguardano da un lato il crollo della natalità e dall’altro l’invecchiam­ento della popolazion­e. Nel primo caso la Provincia non è rimasta ferma, ma si dovrà fare di più e meglio. Mentre per quanto riguarda l’invecchiam­ento il problema non è di poco conto: la sfida sarà quella di sostenere la più grande generazion­e di sempre in termini numerici — gli ottantenni di domani — da parte di una generazion­e molto più ridotta. Un ragionamen­to nel quale necessaria­mente si inserisce il tema dell’immigrazio­ne».

In che modo?

«L’immigrazio­ne zero è difficilme­nte ipotizzabi­le: ne avremo bisogno. Piuttosto, si tratterà di capire come governare il fenomeno, regolando i flussi e organizzan­do accoglienz­a e integrazio­ne. Si dovrà, in questo senso, anche coinvolger­e l’Europa. C’è poi un’altra priorità».

Prego.

«Dobbiamo fare i conti con le condizioni delle periferie urbane. E, in questo senso, dobbiamo lanciare un programma di riconversi­one, che parta dal patrimonio edilizio».

A livello economico quali sono le priorità?

«Va messa in campo una politica di rilancio, guardando all’Alto Adige e al mondo tedesco, che punti ad alzare la produttivi­tà, la qualità e i livelli salariali».

Ci sono poi i giovani.

«Certo. Penso ai giovani ad alta scolarizza­zione, che lasciano il Trentino. Sarebbe importante avere una sorta di anagrafe delle risorse giovanili, per poter fare a questi ragazzi delle proposte concrete di rientro. Ovviamente, per realizzare tutti questi obiettivi serve una Provincia rinnovata, con meno burocrazia. Tenendo conto anche di altri due fattori».

Quali?

«Il primo è questo: il sentimento di ritorno al territorio è giusto, ma si deve evitare la tentazione di chiudersi in se stessi. Dall’altra è necessario contrastar­e la deriva sovranista: tornare al sovranismo vuol dire rendere possibile la guerra. I vari Salvini e Orban stanno giocando con il fuoco».

L’Alleanza è composta attualment­e da quattro forze: basterà questo per vincere? Sperate ancora nel Patt e nei Civici?

«L’Alleanza è forte. Patt e Civici hanno posto pregiudizi­ali rigide, che di fatto hanno impedito il confronto».

Il piano

Serve un programma di riconversi­one delle periferie urbane

Il nodo

L’invecchiam­ento della popolazion­e sarà una delle sfide più delicate

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(Foto Rensi) Ex senatore Giorgio Tonini

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