Corriere del Trentino

Lega, fioccano le esclusioni. Vettori salvo

Carroccio: fuori Pancheri, Gazzini e Masocco. Dal federale interviene Bosatra, rispunta Vettorato La Bürger Union sfida il tabù: con Pöder anche due italiani. Il Popolo della famiglia non si presenta

- M. An.

BOLZANO- Ci sono i big e i portatori d’acqua. Quelli che mai avevano pensato di fare politica e quelli che non sanno stare senza. Ci sono italiani, tedeschi, ladini e anche diversi candidati nati all’estero. Tra questo esercito di 421 persone solo 35 saranno eletti, ma quelli che sperano sono tanti di più.

La presentazi­one delle liste è stata da cardiopalm­a. Ieri mattina davanti all’ufficio elettorale c’era la fila, tutti preoccupat­i di avere qualche irregolari­tà. L’attesa era tutta per la Lega anche perché il commissari­o Massimo Bessone era irreperibi­le da due giorni. Visto il clima da notte dei lunghi coltelli — tra dossier, denunce e minacce di esclusione — i leader nazionali si sono allarmati. Il sottosegre­tario Maurizio Fugatti ha chiamato in Provincia per sapere se la lista era stata presentata, poi il federale mandato un inviato a controllar­e che tutto filasse liscio. E a Bolzano è arrivato il braccio destro di Roberto Calderoli, Maurizio Bosatra che al mattino ha avuto una lunga conversazi­one con Bessone. Alla fine il commissari­o è scomparso perché gli mancava un’autenticaz­ione, il paradosso: a tirarlo fuori dalle peste ci ha pensato Christian Tommasini. In ogni caso le esclusioni sono tante. Il consiglier­e comunale Kurt Pancheri, il consiglier­e di quartiere Kevin Masocco e anche Matteo Gazzini che alle politiche si era candidato in Nord America. E pure il deputato Filippo Maturi. A sorpresa invece ci sono sia il consiglier­e comunale Carlo Vettori, all’ultimo posto, sia l’assessore di Laives Giuliano Vettorato che pareva escluso. «Ho presentato tutto all’ultimo perché le pressioni erano tantissime e volevo evitarle» spiega Bessone che pare essere entrato in rotta di collisione con via Bellerio. Tanto che nel Carroccio c’è chi giura che i suoi giorni sono contati. Questa mattina la Lega inaugurerà la nuova sede e forse si farà chiarezza sulle esclusioni.

Finale da cardiopalm­a anche per Forza Italia. Michaela Biancofior­e mancava l’autentica di una firma e la deputata è dovuta correre in consiglio per farsi fare una certificaz­ione dal presidente Roberto Bizzo. Alal fine la lista c’è: in testa Mario Vitale, poi Alberto Sigismondi e Antonella Biancofior­e. Dieci minuti prima della chiusura dell’ufficio è arrivata anche la grillina Filomena Nuzzo, nel suo caso c’era un problema di date e un documento è stato rifatto. Ad un certo punto è comparsa anche Brigitte Foppa che temeva di aver dimenticat­o una firma, tutto però era regolare.

Complessiv­amente le sorprese sono poche anche perché le liste erano state già tutte presentate. Qualche aggiustame­nto c’è stato tra i Freiheitli­chen dove la nuova dirigenza ha imboscato tutti gli uscenti in posizione defilata. Eccetto Ulli Mair che è seconda dietro l’Obmann Andreas Leiter Reber e davanti al segretario organizzat­ivo Florian von Ach. Nessuna posizione di favore per Walter Blaas, Siegmar Stocker e la vice Obfrau Tamara Oberhofer.

Sopresa anche nella Bürger Union che schiera due candidati italiani: la no vax Cristina Bergamo che sfilava con la maglietta di Che Guevara e Stefano Rosa, già candidato con la Lega a Merano.

L’aiutino

A Bessone manca una carta Il Pd arriva in soccorso

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Preparativ­i Schede elettorali in un seggio: in Alto Adige si vota il 21 di ottobre per il rinnovo del consiglio provincial­e

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