Corriere del Trentino

Caos vaccini, alta tensione e proteste: diffide in arrivo

No-vax, protesta a Villazzano. Ferrario: collocati in stanze con i genitori

- Di Stefano Voltolini

Si infittisce lo scontro tra la Provincia e le famiglie dei bambini non in regola con gli obblighi di vaccinazio­ne previsti dalla legge Lorenzin. In risposta alla rivendicaz­ione del comitato «Uniti per Ovideo» e dei gruppi riuniti nella sigla «Nessuno escluso», arrivano le prime diffide. Il Dipartimen­to della conoscenza sta preparando i documenti e sono in arrivo tra le 20 e le 25 diffide per i genitori che stanno entrando negli asili con i propri figli non immunizzat­i. Ieri a Villazzano è scoppiata la protesta e sono arrivati carabinier­i e polizia locale. Sono già partite le prime querele contro gli operatori scolastici per le esclusioni. Ferrario: «Bimbi collocati in stanze con i genitori».

TRENTO Si infittisce lo scontro tra l’istituzion­e provincial­e e le famiglie dei bambini non in regola con gli obblighi di vaccinazio­ne previsti dalla legge Lorenzin, in vigore malgrado gli annunci in senso contrario del governo Lega-5 stelle. Alla rivendicaz­ione del comitato Uniti per Oviedo e dei gruppi riuniti nella sigla «Nessuno escluso», che fanno leva sulla mancanza di provvedime­nti individual­i per l’esclusione dalle scuole materne, risponde il Dipartimen­to della conoscenza. Sono in arrivo tra le 20 e le 25 diffide per i genitori che stanno entrando negli asili con i propri figli non immunizzat­i. Intanto, a Roma l’esecutivo ha fatto dietrofron­t in materia cancelland­o la norma del decreto Milleproro­ghe che avrebbe tolto l’esclusione dei bimbi non vaccinati da nidi e asilo, rimandando la questione a una trattazion­e organica della materia.

La terza giornata di apertura delle materne ha visto il presidio alla materna «Officina degli gnomi» di Villazzano 3. Genitori e rappresent­anti del comitato Uniti per Oviedo hanno protestato per le mancate ammissioni, come quella di un bambino di tre anni e mezzo affetto da autismo e risultato non conforme a tutti gli obblighi vaccinali (Corriere del Trentino di ieri). Il bimbo è rimasto a casa, i familiari invece si sono recati presso la scuola. Oltre alla polizia locale, presente sul luogo, sono arrivati anche i carabinier­i, dalla stazione di Mattarello, chiamati dai partecipan­ti al presidio. «Senza un provvedime­nto individual­e — nota Sara Graziadei, avvocatess­a del comitato — non esistono le motivazion­i giuridiche per impedire a un bambino l’accesso alla struttura ostacoland­o il suo diritto all’inclusione scolastica». «Abbiamo chiamato le forze dell’ordine perché così si configuran­o diversi reati, dall’interruzio­ne di pubblico servizio, fino alla violenza privata». Sono le ipotesi di reato contestate nelle querele presentate contro gli operatori scolastici per le esclusioni. «O faranno entrare i bambini — aggiunge Graziadei — altrimenti le querele saranno sempre di più, abbiamo 200 iscritti all’associazio­ne». Alla fine, i carabinier­i della compagnia di Trento non hanno ravvisato elementi per una denuncia.

Di fronte alle iniziative dei critici delle vaccinazio­ni (anche se, precisa Chiara Agostini del comitato, «non siamo anti-vaccinisti, diciamo però che tutti questi vaccini in queste modalità non sono utili e sono imposti in modo coercitivo, senza tenere conto degli effetti») risponde la Provincia. Luca Zeni, assessore alla salute, è netto: «La nostra posizione è che i vaccini sono importanti e l’obbligo è coerente con la tutela della salute di tutti, anche per i 10.000 bambini in Italia che non si possono vaccinare. Secondo, esiste una legge, occorre adeguarsi e la maggioranz­a delle persone l’ha fatto. Se poi il parlamento la cambierà, ci adegueremo, ma finché c’è si rispetta. Sarebbe inoltre corretto che i genitori portassero avanti le loro convinzion­i senza esporre i propri figli a situazioni traumatich­e».

Zeni

«I genitori portino avanti le loro convinzion­i senza traumatizz­are i figli»

Graziadei

«Le denunce crescerann­o. Non esistono le motivazion­i per l’esclusione»

Quanto alle diffide, sono atti amministra­tivi che nell’ottica del Dipartimen­to serviranno come supporto a personale scolastico e forze dell’ordine chiamati a fronteggia­re le situazioni di esclusione. Sono tra le 20 e le 25, nota Ferrario, rispetto «a 500 casi di bambini non conformi agli obblighi, i cui genitori in parte stanno provvedend­o, a loro volta su 14.924 iscritti alle scuole dell’infanzia, da 3 a 6 anni». «Nessuno — aggiunge — è stato collocato da solo in stanze isolate ma con i propri genitori». Alle elementari dove è prevista solo la multa i non conformi sono un migliaio. Dalla prossima settimana si apre un nuovo capitolo.

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(Foto Rensi-Nardelli) La struttura La scuola materna «L’officina della gnomi» dove ieri c’è stata una protesta

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