Corriere del Trentino

La rabbia dei sindaci «Una scelta perdente» A rischio la partecipaz­ione

- E. Fer.

TRENTO «Sconvolto», «irritato»: sono questi i due aggettivi di cui Roberto Oss Emer si serviva ieri sera per descrivere il suo stato d’animo. «E per non dire qualcos’altro» aggiungeva. Qualcosa che il tono di voce, tuttavia, lasciava immaginare senza troppe difficoltà. All’interno del polo civico territoria­le non hanno preso per niente bene la mossa di ieri mattina di Carlo Daldoss, che ha aperto al dialogo con la nuova Alleanza democratic­a e popolare per l’autonomia in un «soprassalt­o di realismo» come ha scritto ieri in una nota all’ora di pranzo. E Oss Emer non è l’unico.

Lapidario Mattia Gottardi, sindaco di Tione: «La scelta è personale di Daldoss. Non la condivido e non seguirò il suo percorso. La considero perdente e una riedizione peggiorati­va del defunto centrosini­stra». Poche parole, ma senza tema di fraintendi­mento. Che l’accelerazi­one dell’ex assessore tecnico sia stata una «scelta personale» è quanto afferma anche il primo cittadino di Pergine: «Non è stata una valutazion­e condivisa — sostiene — o almeno, non con me. Ma sia chiaro: al tavolo del centrosini­stra io non siederò di sicuro». E, Oss Emer ne pare certo, «non ce ne saranno neanche degli altri». Probabilme­nte nemmeno Francesco Valduga, a lungo ritenuto e auspicato papabile candidato alla presidenza dell’area civica, ma che più o meno un mese fa aveva annunciato la sua rinuncia per i troppi personalis­mi addensatis­i sulla corsa. Avvicinato alla festa dell’autonomia sosteneva, in quel momento, di non avere commenti da fare sugli avveniment­i della mattinata.

Insomma, cosa ne sarà del Polo civico territoria­le presentato ufficialme­nte appena tre settimane fa, non è ancora dato sapere. Alle domande che inevitabil­mente si riversano nel suo apparecchi­o telefonico, Oss Emer chiede di poter rispondere «domani»: «Formulerei pareri emotivi e non voglio — sottolinea — mi hanno insegnato a contare quattro volte fino a dieci prima di farlo e poi a non dire nulla, perché è meglio così». Ma il tono di voce è inequivoca­bile. Il sindaco

Oss Emer

«Ho appreso tutto dai giornalist­i. Con Carlo non c’è stato confronto né ci siamo sentiti»

di Pergine, da subito emerso fra le personalit­à di spicco di quello che era salito alla ribalta delle cronache come il «movimento dei sindaci civici», dice di non aver avuto modo, ieri, di confrontar­si con quello che fino a poche ore prima era il «suo» candidato presidente: «Daldoss non l’ho visto oggi (ieri, ndr), non ho avuto modo di sentirlo né di commentare con lui quanto è successo, cosa che, fra l’altro, ho appreso dai giornalist­i — sostiene — Avevo in programma di partecipar­e alla festa dell’autonomia e l’ho fatto. E adesso vado a messa che è meglio, la celebra monsignor Tisi».

Ora per i civici restano due strade: correre con un candidato di bandiera (Gottardi favorito) o rinunciare alla competizio­ne elettorale.

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Valduga
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Roberto Oss Emer

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