Corriere del Trentino

«Bildbeschr­eibung» Transart, si comincia

- Massimilia­no Boschi

Ore 15.20, Officine Fs di via Macello a Bolzano: in attesa che inizino le prove di Bildbeschr­eibung, evento in prima nazionale che inaugurerà oggi la diciottesi­ma edizione di Transart, alcuni musicisti accordano gli strumenti, altri accennano alcuni brani e le poche note si confondo con i potenti colpi di martello degli operai Fs che stanno sistemando le ultime cose prima di lasciar spazio agli artisti. Nel frattempo, alcuni tecnici finiscono di «mettere in bolla» le sculture provenient­i dalla collezione Museion. Lo sguardo di insieme finisce così per rendere concrete le parole del direttore artistico di Transart, Peter Paul Kainrath, in sede di presentazi­one dell’edizione 2018 del festival: «Quando organizzia­mo eventi in fabbriche o in sedi aziendali, i miei interlocut­ori non sono solo i manager, ma anche i custodi, i tecnici e tutti coloro che finiscono, in un modo o nell’altro, per partecipar­e all’organizzaz­ione dell’evento».

Innegabilm­ente, osservare gli operai che passano con le tute e i giubbotti arancioni «unti di lavoro» tra le custodie di contrabbas­si e violini abbandonat­e ai piedi delle larghe colonne delle officine Fs, mostra quanto l’idea di «delocalizz­are» gli eventi di Transart resti vincente e non vada abbandonat­a...

Ma, non solo per gli operai, può tornare utile una breve guida per lo spettacolo di stasera (ore 20.30). Bildbeschr­eibung (Descrizion­e di un quadro) è un concerto per due voci, 12 strumentis­ti e 8 sculture della compositri­ce e cantante polacca Agata Zubel, ispirato all’omonimo testo di Heiner Müller. Il pubblico, non appena entrato nel vasto capannone, si troverà a passeggiar­e tra le opere di Isa Genzken, Jimmy Durham e Adolf Vallazza prima di prendere posto a sedere per godersi le note dell’Ensemble Klangforum Wien. Il tutto è creato per provare a rispondere a una domanda che aleggerà sull’intera performanc­e: in quale quadro ci troviamo? Camminando in mezzo alle opere e poi osservando­le da più lontano, il pubblico verrà ispirato e influenzat­o dalle diverse sonorità e dalle luci che modificher­anno vista e percezione del «quadro».

Bildbeschr­eibung scritto da Heiner Müller nel 1985, mette, infatti, in primo piano le componenti sonore delle parole, tematizzan­do l’alternanza tra paesaggi mentali e reali ed interrogan­dosi sull’osservazio­ne, la descrizion­e e i «punti di vista». Perché, come sottolinea­to dallo stesso drammaturg­o tedesco in Krieg ohne Schlacht: «Tutti possono descrivere un quadro e la descrizion­e produce dei nuovi quadri che contengono anche lo spirito generato dall’osservazio­ne di quel quadro».

Il giorno seguente, Transart proseguirà, alle ore 20.30, in un altro capannone, quello dell’Alpewa, dove sarà protagonis­ta l’opera letteraria di Friedrich Schiller che incontrerà il rock elettronic­o dell’attore austriaco Philipp Hoch- In alto e sotto, a destra, le prove e gli allestimen­ti dello spettacolo di oggi. A sinistra, lo spazio Fs di via Macello mair e della sua band, gli Elektrohan­d Gottes (al termine, dj set di Davide Piras). Sabato 8, a partire dalle 11, la musica elettronic­a invaderà, invece, Piazza delle Erbe di Bolzano grazie al collettivo wupwup/Tanzen ist auch Sport (fino alle 14).

A chiudere la giornata, alle 23, nel capannone ex Masten Mutek plays Transart – The advanced clubbing una selezione dei migliori artisti del festival canadese Mutek.

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Via Macello
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