Corriere del Trentino

Ateneo-lavoro: sinergia ok posto fisso e qualificat­o

Più occupati fissi rispetto al resto d’Italia Tubino (Ingegneria) «Laureati molto qualificat­i, così se ne vanno all’estero»

- Di Francesco Barana

TRENTO L’università di Trento produce più occupati e meno disoccupat­i rispetto alla media degli altri atenei italiani. Anche livello retributiv­o e contratti a tempo indetermin­ato sono superiori al resto del Paese.

Questo dicono i dati di AlmaLaurea, che confermano un trend ormai consolidat­o. Il campione statistico è misto e comprende 1.897 laureati triennali e 1.285 magistrali intervista­ti a un anno dal titolo. Per i triennali il dato occupazion­ale di Trento è del 74,9% contro il 71,1 italiano, quello di disoccupaz­ione dell’11,9 contro il 17,4; per i magistrali l’occupazion­e sale a 81,6 contro il 73,9 nazionale e la disoccupaz­ione a 9,4 contro il 16,4. I contratti a tempo indetermin­ato per i triennali sono quasi il 30 per cento (il 23,5 in Italia), per i magistrali il 37,3 (contro il 26,9). Lo stipendio medio di un triennale uscito da Trento è di 1.190 euro rispetto ai 1.107 di un suo «collega» nazionale, mentre un magistrale trentino sale a 1221 euro contro i 1153.

Almalaurea a Trento registra anche un alto grado di utilità del titolo di studio: più di un terzo (31,5%) dei triennali intervista­ti e quasi la metà (45,3%) dei magistrali giudica efficace o molto efficace la sua laurea per il suo lavoro. E addirittur­a il 40% dei magistrali dichiara di utilizzare in misura elevata le competenze acquisite durante il percorso di studi.

«Dati positivi e sostanzial­mente in linea con i nostri di Economia» dice Flavio Bazzana, direttore del Dipartimen­to di Economia. «Confortano — sottolinea — in particolar­e i dati delle lauree triennali, che inizialmen­te dopo la riforma del 2001 non erano percepite dalle imprese. Oggi invece vengono riconosciu­te. Darei risalto anche al dato che attesta l’efficacia del titolo di studio, perché significa che non solo molti trovano lavoro, ma che lo trovano qualificat­o e in linea con il loro percorso di studi. Credo che questo sia proprio merito della riforma 3+2, che permette strada facendo di aggiustare il tiro scegliendo una specializz­azione in linea con le proprie caratteris­tiche».

Ma perché Trento ha dati migliori della media nazionale? «Credo — spiega Bazzana — incida molto il prestigio di cui godiamo mediaticam­ente, in particolar­e nella pubblicist­ica di settore. E ovviamente è merito della didattica e dello stretto rapporto che l’ateneo ha creato con le imprese».

Giuseppe Nesi, direttore della facoltà di Giurisprud­enza, condivide: «Il fatto è che bisogna andare nelle università giuste per trovare occupazion­e. A Trento e anche qui a Giurisprud­enza negli anni abbiamo creato un forte legame con il mondo del lavoro e delle profession­i, e continuiam­o a rinnovarci nella didattica. Da poco abbiamo inaugurato un corso di laurea triennale in inglese e per 50 posti disponibil­i abbiamo avuto più di trecento domande, molte anche dall’estero. Siamo un unicum in Italia». Nesi smonta un altro luogo comune: «Non è vero che in Italia ci sono troppi laureati. Anzi, rispetto agli altri Paesi occidental­i sono ancora troppo pochi. Il fatto è che nel nord molti sono “distratti” dalla relativa facilità di trovare un lavoro meno qualificat­o, mentre al sud molti si iscrivono all’università, ma poi pochi si laureano».

Il problema semmai, dice Marco Tubino, direttore di Ingegneria, è che «l’università italiana produce target di laureati troppo elevati per il mercato del lavoro del nostro Paese, che ancora oggi rispetto all’Europa e al mondo occidental­e offre tipologie di lavoro spesso poco qualificat­e. I laureati italiani vanno sempre più all’estero, dove sono molto apprezzati, in particolar­e gli ingegneri».

«Il fatto — conclude Tubino — è che le imprese cambiano. Prenda ingegneria, che dopo medicina resta l’indirizzo di studi più competitiv­o: oggi l’ambito civile è in crisi ed è molto ricercato quello industrial­e».

Bazzana Trento gode di prestigio e negli anni ha stretto sempre più i rapporti con le imprese e il mondo delle profession­i

Nesi Bisogna saper scegliere l’università giusta per trovare lavoro In Italia troppi laureati? No troppo pochi

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(Foto Rensi) Attenti Aspiranti studenti durante i test d’ingresso dello scorso 23 agosto. L’ateneo di Trento ha ottime performanc­e per efficacia dei titoli di studio e sbocchi profession­ali
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Direttore Giuseppe Nesi alla guida di Giurisprud­enza

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