«Settembre internazionale», incontri di culture da Arcadia
Atteso lo sciamano Kopenawa, poi Barrett e Mohamed
«Settembre è l’occasione per proporre autori che possano aiutarci a comprendere questo nostro mondo: tutti noi non siamo mai stati così “social” ed al contempo non ci siamo mai sentiti così soli, non siamo mai stati così bene nella nostra storia eppure non siamo mai stati così impauriti», osserva Giorgio Gizzi, responsabile della libreria Arcadia di Rovereto, nel presentare Un settembre internazionale a Rovereto.
La rassegna, che dall’inizio di settembre fino al 21 porta a Rovereto nove autori, continua domani (venerdì) alle 19 alla sala Kennedy dell’Urban Center, in corso Rosmini, con Davi Kopenawa, lo sciamano rappresentante del popolo yanomani, in lotta per la sopravvivenza della foresta amazzonica, mentre il giorno successivo l’offerta raddoppia.
Dalla Nigeria torna ad Arcadia (ore 19) Igoni A. Barrett, tra i più apprezzati scrittori africani contemporanei. Nato a Port Harcourt nel 1979, nel 2005 ha esordito con una raccolta di racconti, cui ha fatto seguito L’amore è potere, o almeno gli somiglia molto, il libro che presenterà a Rovereto.
Alle 20.30, poi, interverrà la graphic journalist italo-tunisina Takoua Ben Mohamed che ha scelto di portare il velo e di raccontare la sua quotidianità e il suo mondo servendosi della chiave dell’ironia. Classe 1991, in Tunisia ha vissuto fino agli otto anni, ma poi nel 1999 si è dovuta trasferire con i fratelli e sua madre per
raggiungere il padre, un esiliato politico fuggito dalla dittatura di Ben Alì.
L’iniziativa continua lunedì alle 19 con lo scrittore ceco Patrik Ourednic, per alcuni il più degno erede di Milan Kundera. Giovedì 13 è quindi la volta di Chris Offutt, l’autore americano che narra «l’altra America», mentre venerdì 21 si chiude con un secondo doppio appuntamento.
Alle 19 dalla Thailandia arriva Prabda Yoon, rappresentante di spicco della cultura asiatica contemporanea: regista, illustratore e scrittore, condurrà nella complessità e ricchezza di un mondo di cui poco conosciamo. Alle 20.30, invece, gran finale con l’americana Jami Attenberg. Il suo The Middlestein racconta in chiave irriverente le vicende di una famiglia americana disfunzionale. Al centro del suo ultimo Da grande il tema dell’ombelicalità dei punti di vista, da chiunque vengano assunti.