Diatec serbatoio per le nazionali Mosna soddisfatto: ci fa piacere
Volley, l’analisi di Mosna nel giorno dell’inizio della competizione iridata
Sono ben otto i giocatori della Trentino volley che da oggi fino a fine mese saranno impegnati nelle rispettive nazionali per i Mondiali di pallavolo maschile. «Una soddisfazione» ammette il presidente Diego Mosna, che azzarda un pronostico: «L’Italia può anche vincere».
TRENTO Prende il via oggi con il match fra Italia e Giappone alle 19.30 e con quello fra Bulgaria e Finlandia un’ora più tardi, il Mondiale maschile di pallavolo. Ben otto i giocatori di Trentino volley ai nastri di partenza: il neo capitano Simone Giannelli, Davide Candellaro e Gabriele Nelli con l’Italia, Uros Kovacevic e Srecko Lisinac con la Serbia, Jenia Grebennikov con la Francia, Aaron Russell con gli Usa e Maarten Van Garderen con l’Olanda.
Presidente Diego Mosna, a questo Mondiale Trentino volley è uno dei club più rappresentati, le fa piacere?
«Naturalmente. Essere presenti fornendo alla rosa della Nazionale ben tre atleti è una grande soddisfazione. Senza dimenticare che ad altre quattro squadre forniamo ulteriori cinque giocatori. Il nostro è senza dubbio un contributo importante».
A proposito dell’Italia, si dice sia team almeno da podio. È d’accordo?
«Mi sembra innanzitutto una squadra collaudata. Ha avuto tantissimo tempo per rodare molti meccanismi, dal mio punto di vista ha fatto solo l’errore di giocare poche partite ma è una scelta tecnica che non discuto. Per il resto, nel girone in cui è stata inserita ritengo si qualificherà fra le prime quattro senza alcun problema. Poi troverà sul suo cammino squadre forti, come Russia o Francia, che le daranno filo da torcere ma è sicuramente candidata al podio se non addirittura a vincere questo Mondiale».
Un suo pronostico?
«Metterei l’Italia fra il primo e il secondo posto. Russia, Stati Uniti e Francia sono secondo me le tre squadre importanti da battere ma si sa, queste competizioni possono sempre riservare sorprese. Il girone dell’Italia è facile, altre formazioni importanti si sfideranno prima fra di loro, ma poi le partite che rimarranno saranno davvero toste».
I Mondiali finiranno a meno di una settimana dall’inizio della nuova stagione italiana: i calendari rimangono un cruccio importante?
«È un eterno problema che si dovrebbe tutti prendere di petto, ma è difficile trovare coesione nella politica da seguire con le federazioni nazionali e internazionali. Non c’è soluzione, perché i club coinvolti come il nostro non sono molti. È difficile, dunque, trascinare 14 squadre quando i problemi grossi li hanno due o tre club. È complicato individuare una politica comune per negoziare in maniera robusta».
I Mondiali sono diventati anche il claim della vostra campagna abbonamenti: come sta andando?
«Molto bene, i numeri sono leggermente superiori rispetto agli anni scorsi».
Quanto al Mondiale per club? Dopo la rinuncia di Perugia gli organizzatori vi hanno contattato, insieme ad altri club, per sondare la vostra disponibilità: avete
preso una decisione?
«Noi ci andremmo, ma non siamo i soli. Siamo in competizione con un’altra società che sembra abbia fatto un’offerta economica importante, rispetto alla quale ci troviamo un po’ indietro. Penso che fino alla fine della prossima settimana nessuna decisione sarà presa». Ha parlato di offerta economica, cosa significa?
«Quello al Mondiale per club non è un invito gratuito. C’è una quota fissa da dover sborsare per ottenere la wild card, ma l’abbiamo ritenuta esagerata e non l’abbiamo accettata facendo una controproposta. A quanto pare qualcun altro ha rilanciato la nostra offerta, presentandone una più vicina alle aspettative degli organizzatori». Di chi si tratta?
«Penso si tratti di Modena o di un club polacco, ma sono mie supposizioni».
Le sembra etico dover pagare per partecipare a una manifestazione sportiva?
«Preferisco non rispondere. La vita ormai è diventata denaro».