«Chiamateci free vax, ci hanno tolto un diritto»
No vax, festa al parco di Melta. Pöder: in Alto Adige una rete di asili alternativi
TRENTO «Non chiamateci novax ma semmai free vax». Le parole sono di Luca Groff un genitore attivo — dice — fra le famiglie che non accettano che alcuni dei loro bambini, perché non vaccinati, vengano esclusi dalle scuole d’infanzia trentine. Famiglie che ieri pomeriggio, nel parco Melta di Gardolo, sotto l’egida del coordinamento «Nessuno escluso», hanno organizzato la festa del «Con...formidabile».
Un incontro in stile festa di compleanno, realizzato nel parco del sobborgo cittadino, perché soltanto in quel luogo — fanno sapere i genitori — hanno avuto il permesso, dalle autorità locali di ritrovarsi in compagnia e scambiarsi idee sul cosa fare per portare avanti la loro posizione. I genitori del coordinamento «Nessuno Escluso» — ma alla festa c’erano anche le famiglie del Comitato «Uniti per Oviedo» — contestano il metodo della Provincia di Trento di ammettere alle scuole d’infanzia solo i bambini vaccinati. E marcano la differenza con la vicina provincia di Bolzano.
«Lo troviamo un metodo vigliacco — aggiunge Groff — e ci chiediamo perché questa rigidità usata nei nostri confronti non viene utilizzata anche per reprimere gli illeciti che ad esempio compiono coloro che spacciano sempre di più in città». Groff, supportato dalla presidente del comitato «Uniti per Oviedo» Claudia Cattani, poi precisa: «Non vogliamo che passi il messaggio che questa è una festa organizzata per vendetta. Qui ci sono anche tante famiglie che hanno vaccinato i loro bambini. Siamo però delusi del fatto che le istituzioni non vogliono confrontarsi con noi — commenta ancora Groff — ci hanno tolto, insomma, un diritto. Senza un verbale di non ammissione alla scuola non abbiamo la possibilità di impugnare un provvedimento che riguarda l’interruzione di un servizio pubblico».
Le querele da parte dei genitori che si sono visti respingere i figli da scuola vanno avanti. Il coordinamento — affermano — ora si muoverà con l’ausilio di un pool di avvocati, ben sei, per rivendicare l’idea che il vaccino non deve essere un obbligo. Questa battaglia inoltre, dicono i genitori «free-vax», per la prima volta ha unito i trentini e gli altoatesini. In provincia di Bolzano l’obbligo è stato prorogato al 31 gennaio e i bambini non vaccinati possono accedere ai sevizi d’infanzia senza problemi.
Una battaglia a cui crede molto il consigliere altoatesino Andreas Pöder (BürgerUnion - Südtirol - Ladinien) presente alla festa organizzata al parco di Melta. Il consigliere, puntando il dito contro il governo Lega-CinqueStelle, annuncia che presto verrà organizzata una manifestazione a Roma.
Auspica inoltre che con la nuova legislatura — che partirà dopo le elezioni di ottobre — Bolzano arrivi ad approvare un provvedimento che preveda soltanto un colloquio obbligatorio per i genitori che non vaccinano i figli. Il politico altoatesino inoltre, parlando con i genitori, annuncia che comunque Bolzano si sta attrezzando
Luca Groff Questo appuntamento non è stato organizzato per vendetta
Ma siamo molto delusi
per non farsi trovare impreparata di fronte a qualsiasi orientamento nazionale. «A Vipiteno è nata la rete degli asili alternativi — afferma Pöder — le persone sono già pronte con le loro strutture».