Funivie Campiglio, ricavi dal traffico a 30,5 milioni
Fusione con Ffm e Pinzolo, Rossi spinge. Polemica fra Olivieri e Val di Sole group
TRENTO Le Funivie Madonna di Campiglio chiudono il bilancio al 30 aprile 2018 con un utile netto di oltre 6 milioni di euro, in crescita del 39% rispetto all’esercizio precedente, a quota 4,4. In assemblea il governatore Ugo Rossi è intervenuto benedicendo il progetto di unificazione di Campiglio, Folgarida-Marilleva e Pinzolo, sollecitazione a cui il presidente Sergio Collini ha risposto positivamente, anche se ancora non sono chiari i tempi e i finanziatori del progetto.
I proventi che derivavano dal traffico nello scorso bilancio erano pari a 27,3 milioni, mentre nell’ultimo esercizio sono saliti a 30,56 milioni, con una crescita dell’11%. Complessivamente i ricavi crescono da 31,3 a 34,5 milioni (+10%). Il cash-flow passa da 11,4 a 13,3 milioni.
In una nota la Provincia ha ripreso il tema del protocollo firmato lo scorso settembre — che regolamentava l’operazione con cui Campiglio, soci finanziari e azionisti della Val di Sole hanno preso il controllo di Ffm —, che prevedeva, a fine percorso, la costituzione di un’unica società nella ski area da Pinzolo alla Val di Sole. Usando l’immagine dei campanili, che consentono di «allargare lo sguardo», Rossi ha ricordato che lo sviluppo locale deve essere raccordato con il concetto di visione. Il perseguimento del progetto di società unica, ha sottolineato, «vedrà ancora il supporto convinto della Provincia autonoma di Trento come è avvenuto in occasione dell’importante operazione, realizzata lo scorso anno, di acquisizione delle azioni di Folgarida Marilleva».
In questo senso si inserisce anche il piano per rimettere in sesto anche Funivie Pinzolo, che sabato prossimo portano in assemblea un utile anche migliore rispetto a quello dell’anno scorso. Serviranno 10 milioni, forniti da Provincia, Trentino sviluppo, privati e Comuni. Una volta create le basi, si andrà a costituire la società unica, obiettivo sostenuto esplicitamente dal presidente Collini.
Inaspettatamente, però, la ricomposizione della vicenda Ffm è stata occasione di uno scontro in assemblea di Campiglio. L’onorevole Luigi Olivieri, ora presidente di A22, «nel suo intervento ha affermato che la Val di Sole, in occasione delle aste per l’aggiudicazione del pacchetto di maggioranza della società Val di Sole Pejo e Rabbi, ha sostenuto e tifato per la soluzione “Compagnie des alpes”» scrive in una nota la Val di Sole group, vale a dire la compagine di soci territoriali che poi è entrata nel contenitore che controlla Ffm insieme a Campiglio. In risposta a Olivieri sul palco è salito Franco Zini, contestandone le affermazioni «distorte e non veritiere». «Gli operatori della Val di Sole hanno incontrato in diverse occasioni il presidente Rossi, che riteneva opportuno che essi fossero presenti assieme a Campiglio e a soci finanziari trentini». Inoltre, scrive la presidente dei solandri Emanuela Albasini, «prima della delibera della Provincia che ha sotto scritto i 21 milioni per finanziare l’operazione, alcuni soci della Val di Sole group hanno sottoscritto un impegno personale di adesione finanziaria all’operazione». In seguito «36 soci di Val di Sole hanno investito capitali propri per 5 milioni di euro, nell’interesse non solo della valle, ma del Trentino».