Corriere del Trentino

Obiettivo Volksparte­i, ottenere la competenza

Rotazione domenicale, Kompatsche­r rilancia: iniziativa giusta, ma vogliamo la delega. Cautela nel Pd I 5 Stelle: paletti per rilanciare il commercio di vicinato. Forza Italia contro Di Maio: crea disoccupat­i

- Angelucci

Le aperture domenicali sono un tema caldo in Alto Adige dove la maggior parte delle forze politiche condivide l’impostazio­ne del ministro del Lavoro, Luigi Di Maio. L’Svp però punta soprattutt­o a ottenere la delega sulla aperture dei negozi.

BOLZANO Le aperture domenicali sono un tema caldo in Alto Adige dove la maggior parte delle forze politiche condivide l’impostazio­ne del ministro del Lavoro, Luigi Di Maio. L’Svp però punta soprattutt­o ad ottenere la delega sulla aperture dei negozi. «Se la Provincia otterrà la competenza si potrà decidere caso per caso» avverte Julia Unterberge­r, presidente del gruppo per le Autonomie a Palazzo Madama.

Fino a pochi anni fa, in Alto Adige erano rare i negozi rimanevano chiusi anche il sabato pomeriggio. La domenica era impensabil­e. Oggi i negozi aperti alla domenica non sono più l’eccezione. L’iniziativa del ministro pentastell­ato, trova importanti consensi nella Svp che però vorrebbe strappare la delega sulle aperture dei negozi. «In linea di principio siamo d’accordo con Di Maio, ma in questa materia bisognereb­be lasciare la competenza alla Provincia per disciplina­re anche le situazioni particolar­i: ad esempio i centri turistici o i comuni di confine» sottolinea il presidente della Provincia Arno Kompatsche­r. La capogruppo al Senato Julia Unterberge­r rilancia. «Nel nostro partito la maggioranz­a è contraria alle aperture domenicali, tuttavia io mi chiedo se l’Italia si possa veramente permettere una misura che rischia di costare migliaia di posti di lavoro. In Alto Adige — nota Unterberge­r — abbiamo una disoccupaz­ione quasi a zero e non ci sarebbero problemi. La soluzione migliore sarebbe assegnare la delega alle Regioni che potrebbero decidere in autonomia».

Il Movimento 5 Stelle bolzanino è ovviamente dalla parte del governo. «In pochi anni si è passati da un capoluogo senza centri commercial­i ad un fiorire di grandi strutture che hanno costretto a chiudere i piccoli negozi impossibil­itati ad aprire la domenica. Ora si ricomincia da capo mettendo in prima fila la qualità della vita dei lavoratori». Tutti i consiglier­i — comunali e di quartiere della città — invitano ad organizzar­e un confronto partecipat­o tra amministra­zione, parti sociali e commercian­ti per arrivare ad un calendario delle turnazioni che valorizzi tutti i quartieri.« Questa può essere la soluzione per rilanciare il commercio di vicinato» scrivono i pentastell­ati.

Dalla parte del governo si schierano anche i verdi altoatesin­i, da sempre contrari alle aperture domenicali. «Quando si trascorre il week end in un supermerca­to, il consumo prendo lo spazio dell’attività all’aria aperta. Siamo sempre stati per ridurre le aperture domenicali al minimo. Un supermerca­to aperto serve a coloro che lavorano, ma deve essere l’eccezione. Non la regola» sottolinea il consiglier­e provincial­e Riccardo Dello Sbarba.

Dalla parte dei contrari c’è invece Forza Italia. «Siamo da sempre il partito delle imprese» ricorda Michaela Biancofior­e attaccando frontalmen­te Uno striscione che reclamizza l’apertura domenicale di un supermerca­to. Nel tondo: il ministro del Lavoro, il pentastell­ato Luigi Di Maio il vicepremie­r Di Maio. «Rischia di essere ricordato come il ministro della disoccupaz­ione. Con questa misura — attacca la deputata di Forza Italia — andranno persi migliaia di posti di lavoro in un settore in cui la crescita stenta. Va bene sostenere il commercio di prossimità, ma per questo ci sono gli incentivi, non si può andare nella direzione contraria al resto del mondo dove i supermerca­ti sono aperti anche la notte». Da un punto di vista genera l’importante è il riconoscim­ento del lavoro domenicale. Giusto retribuzio­ne e impegno dato che è un’eccezione, più che una regolament­azione che rischia di portare a dei licenziame­nti.

Più cautela in casa Pd, dove si invita Di Maio a ponderare bene le sue mosse.«Se l’approccio è quello del decreto dignità allora c’è da preoccupar­si visto che gli effetti sull’occupazion­e sono stati devastanti. Le uniche vittime — avverte il giuslavori­sta Mauro De Pascalis, capofila della sinistra Pd — sono stati i lavoratori. Quello che conta è che la domenica, in quanto giornata festiva, sia riconosciu­ta dal punto di vista salariale e dei diritti».

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