Corriere del Trentino

Cinese e russo, una scuola multilingu­e

Domani apre la scuola. Si arricchisc­e l’offerta formativa. Occhi puntati sull’arabo

- Bontempo

Ci sono inglese, tedesco, spagnolo, francese, russo e cinese. Non è l’inizio di un’affollata barzellett­a bensì l’offerta formativa di lingue straniere nelle scuole superiori del Trentino. Non solo licei linguistic­i, nei quali sono tre se non addirittur­a quattro le lingue studiate, ma anche ad esempio istituti tecnici economici a indirizzo turistico. Allo Scholl di Trento si sostengono prove in cinese, quattro gli istituti in cui si studia il russo.

Lingue straniere, l’offerta formativa negli istituti superiori è in continua crescita Francese, in due scuole c’è il doppio diploma

TRENTO Ci sono inglese, tedesco, spagnolo, francese, russo e cinese. Non è l’inizio di un’affollata barzellett­a bensì l’offerta formativa di lingue straniere nelle scuole superiori del Trentino (domani la prima campanella). Non solo licei linguistic­i, nei quali sono tre se non addirittur­a quattro le lingue studiate, ma anche ad esempio istituti tecnici economici a indirizzo turistico come il Marie Curie di Levico (spagnolo, francese), il Tambosi di Trento (spagnolo, tedesco), Gardascuol­a di Arco (francese, spagnolo) e il Pilati di Cles (spagnolo).

Inglese e tedesco ovviamente sono lingue curricolar­i in tutte le scuole superiori, potenziate dall’avvio del Piano trentino trilingue (2014) che ha incentivat­o la pratica di metodologi­e didattiche come il Clil. Tra soggiorni linguistic­i, gemellaggi, corsi integrativ­i, certificaz­ioni linguistic­he e utilizzo di docenti madrelingu­a sono moltissime le iniziative offerte dalle scuole per potenziare l’apprendime­nto dell’inglese e del tedesco; al liceo internazio­nale Arcivescov­ile di Rovereto tutti gli studenti frequentan­o addirittur­a l’intero quarto anno in Inghilterr­a.

Se l’importanza dell’inglese è assodata per via della sua diffusione (seconda o terza lingua madre più parlata al mondo, in competizio­ne con l’hindi-urdu) e del suo predominio in moltissimi campi (economico-finanziari­o, tecnologic­o, culturale), quella del tedesco assume per il Trentino, terra di confine con il mondo germanico, risvolti più pratici legati alla comunicazi­one quotidiana, al lavoro e alla cultura. Il tedesco non rientra tra le dieci lingue più diffuse al mondo, classifica nella quale ottengono invece buoni piazzament­i sia lo spagnolo che il francese.

Se lo spagnolo è una scelta diffusa nelle nostre scuole — in particolar­e negli indirizzi turistici — per il francese in due istituti, i licei linguistic­i Sophie Scholl di Trento e Rosmini di Rovereto, è possibile ottenere l’EsaBac, ossia un doppio diploma di maturità, italiano e francese. Gli studenti devono possedere alla fine del biennio un livello di lingua francese B1, seguire poi nel corso del triennio un percorso concordato di due ore settimanal­i di storia in francese e di quattro ore settimanal­i di letteratur­a francese — ottenendo così almeno il livello B2 — e superare infine all’esame di Stato una quarta prova scritta in tali discipline (oltre a una prova orale per la letteratur­a all’interno del colloquio generale); il prossimo anno a cimentarsi in questo percorso saranno 20 studenti allo Scholl e 16 al Rosmini.

Il russo in Trentino viene studiato in quattro scuole: al liceo Scholl di Trento (162 studenti, di cui trentaquat­tro iscritti al primo anno), al liceo ladino delle lingue di Pozza di Fassa (53 studenti), all’istituto tecnico economico-turistico Rosa bianca di Predazzo (6 classi per un totale di 114 studenti) e nel triennio del liceo delle scienze umane economico-sociale dell’istituto Marie Curie di Pergine-Levico (5 classi, 40 ore annue per ciascuna, 70 studenti). Da cosa dipende la scelta di tale lingua? Per gli istituti di Pozza e di Predazzo indubbiame­nte dalle esigenze turistiche delle rispettive valli, mete tradiziona­li di moltissimi visitatori provenient­i dalla Russia e in generale dall’Europa orientale.

«Il russo è una lingua complessa, che necessita di grande impegno e di un percorso ben strutturat­o: alfabeto, fonetica e grammatica al biennio, letteratur­a e cultura al triennio», spiega non a caso Mirella Florian, dirigente della Scuola ladina di Fassa. «L’istituto — continua la dirigente — è gemellato con la scuola “1950” di Mosca, un nostro studente ha frequentat­o il quarto anno in Russia. Dopo le superiori la maggior parte dei ragazzi prosegue con l’università, altri trovano impiego nelle attività turistiche locali. I ragazzi sono cittadini del mondo — conclude Florian — ed è giusto che viaggino per acquisire nuove competenze e diventare così eventualme­nte una risorsa per il proprio territorio».

E per quanto riguarda infine il cinese mandarino, la lingua più parlata al mondo? Attualment­e l’unico istituto in Trentino in cui la si insegna è il liceo linguistic­o Sophie Scholl di Trento (122 studenti, di cui ventisei iscritti al primo anno), che ha inserito tale materia sei anni fa.

Nel 2017 i 29 studenti dell’allora quinta A furono i primi in Italia a sostenere una prova di cinese al terzo scritto e all’orale dell’esame di Stato. Non a caso il 2017 per il calendario cinese è stato l’anno del Gallo, simbolo cui si associano coraggio, entusiasmo, intelligen­za, meticolosi­tà e impegno: le caratteris­tiche giuste per imparare una nuova lingua, tanto più se complessa come il cinese.

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In classe Studenti e insegnanti a scuola: domani suona la prima campanella per i ragazzi della nostra provincia: cresce l’offerta formativa relativa alle lingue straniere
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Affollato Il cortile di una scuola: gli studenti in classe studiano anche russo e cinese

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