«Il governo lo applichi al più presto»
TRENTO La liberalizzazione ha solo peggiorato le condizioni dei lavoratori. Lo dicono e lo ribadiscono da sempre i sindacati e ora lo rilanciano a gan voce, quando vedono forse uno spiraglio alle loro lotte con la proposta di Di Maio.
A cominciare da Roland Caramelle, Filcams- Cgil, che attacca: «Ci siamo sempre battuti per modificare la legge sulla liberalizzazione delle aperture dei negozi. Finalmente qualcosa di concreto si muove in questa direzione: se si arriva ad una modifica del Decreto Monti non può che essere positivo. Ci auguriamo che l’impegno dichiarato dal governo trovi concretezza nel più breve tempo possibile».
E in merito all’ipotesi di un calo dell’occupazione ribadisce:
«I negozi aperti sempre, sul fronte dell’occupazione, hanno creato solo una precarizzazione del lavoro, con contratti precari, part time involontari e impossibilità di conciliare la vita personale con quella lavorativa. Di fronte a questo prezzo altissimo per i lavoratori non sono cresciuti i consumi né calati i prezzi. Si è solo omologata un’offerta commerciale a vantaggio della grande distribuzione e a scapito delle caratteristiche che il commercio ha nei diversi territori». Per Filcams, dunque, il bilancio fino a questo punto è stato solo negativo. «Al di là delle dichiarazione di Federdistribuzione apprendiamo con favore la presa di posizione di un gruppo come Eurospin che oggi sulle pagine del Corriere della Sera prende posizione sulle aperture festive anteponendo la qualità del lavoro. Finalmente ci si rende conto che servizi di qualità non possono prescindere da una buona condizione lavorativa». E ora è da vedere se veramente si arriverà ad una radicale modifica. «Dal 2012 chiediamo che si cambi la legge e al di là di prese di posizione di circostanza né dai governi che si sono susseguiti dopo Monti né a livello provinciale si è fatto nulla. Ci spiace constatare quanto avrebbe potuto fare la giunta provinciale su questo fronte, invece ha deciso di non prendere nessuna posizione, rinunciando ad esercitare una prerogativa importante per il nostro territorio e il suo modello di sviluppo».