DALLA PARTE DEL CITTADINO
POLITICA
Un crinale pericoloso
Matteo Salvini sa bene che le prime dichiarazioni sono le più efficaci perché nell’immediatezza dei fatti l’attenzione è senz’altro più viva e la disponibilità all’ascolto maggiore, si tratta della tecnica usata per anni da Silvio Berlusconi per far breccia nelle menti, con seguito di precisazioni e smentite senza alcuna presa. Anche la delegittimazione della magistratura alla quale il ministro dell’Interno si è contrapposto in quanto eletto dagli italiani, adombrando addirittura un golpe giudiziario ai suoi danni, rimanda a un ricorrente motivo berlusconiano.
La sceneggiata dell’apertura della busta con l’avviso di garanzia in relazione ai fatti della nave Diciotti, con tanto di video, ci ha mostrato però un Salvini che sa andare oltre Berlusconi. In questi mesi non ha mai smesso di fare campagna elettorale e quella sceneggiata, affermando di aver fatto solo quello che gli hanno chiesto gli italiani, ha suggellato una riuscita strategia volta a indirizzare ogni malcontento contro gli immigrati prima e i magistrati poi. Come affermava Benito Mussolini, all’indomani
del rapimento del deputato socialista Giacomo Matteotti avvenuto a Roma l’11 giugno 1924 e il cui cadavere venne ritrovato il 16 agosto, «bisogna cloroformizzare (…) le opposizioni e anche il popolo italiano» se si vuole passare indenni attraverso certe vicissitudini. Matteotti aveva avuto il torto di denunciare, in un coraggioso discorso tenuto alla
Camera il 30 maggio, il clima di violenza, intimidazione e illegalità nel quale si erano svolte le elezioni del 6 aprile, vinte dal listone del Partito Nazionale Fascista. Gaetano Salvemini ricordava come Mussolini, all’indomani del rapimento di Matteotti, cercasse «di assicurare l’impunità ai colpevoli invece di lasciarli andare al loro destino», Ora, certo,
non possiamo paragonare i bastonatori e gli assassini di allora con coloro che hanno sottratto agli italiani quasi 50 milioni di euro o fomentano l’odio sequestrando migranti inermi, ma alcune analogie relativamente al passaggio storico indubbiamente esistono. La mia sensazione è che purtroppo ci stiamo avventurando su un crinale pericoloso e
forse questo è uno di quei tornanti della storia che possono segnare un punto di non ritorno.
Bene ha fatto il Ministro della giustizia Bonafede a richiamare Salvini, ma purtroppo mi pare che il Movimento 5 stelle non abbia al suo interno quegli anticorpi necessari ad impedire la deriva in atto.
Walter Ferrari, SEVIGNANO