Corriere del Trentino

Da Fresu a Moni Ovadia

Partenza l’8 novembre con una pièce dedicata al grande Chet Baker Le proposte poetiche della stagione dello Stabile Sul palco anche Balasso: ridere usando la testa

- Massimilia­no Boschi

I nomi sono questi: Paolo Fresu, Serena Sinigaglia, Moni Ovadia, l'Opera di Pechino, Michele Placido & Anna Bonaiuto, Franco Branciarol­i, Bruni & Frongia, Marco Sciaccalug­a, Slava, Natalino Balasso, Vitaliano Trevisan, Ascanio Celestini, Danio Manfredini, Mastrella & Rezza, Marta Cuscunà, Mario Perrotta, Antonio Viganò, Marco Paolini. A questi andrebbero aggiunti alcuni numeri: 10 spettacoli per la Stagione Piazza Verdi (ex Grande Prosa) al Teatro Comunale, 5 per gli (ex) «Altri Percorsi» a Gries, 2 Wordbox, ma anche: le stagioni in provincia e le 200 repliche per 40.000 studenti di «W il Teatro».

Per comprender­e pienamente l'offerta della stagione 2018-2019 del Teatro Stabile di Bolzano, tuttavia, non bastano nomi e numeri, perché entrambi sarebbero molto diversi se non fossero sostenuti da un progetto che Walter Zambaldi ha chiarament­e esplicitat­o in sede di presentazi­one, tenuta ieri a Bolzano: «Per poter bussare alle porte di certi artisti, per convincerl­i a collaborar­e e, magari, a rinunciare — ha dichiarato Zambaldi — a progetti televisivi o a offerte più generose, servono proposte poetiche che li sappiano affascinar­e. E' ovvio che servono anche importanti risorse economiche, e di questo ringraziam­o le amministra­zioni che ci permettono questa qualità e questi numeri, ma non sarebbero sufficient­i. La prossima stagione, così come le precedenti, vuole rompere la distanza tra il teatro e i cittadini, senza, però, adagiarsi sul già visto». Una stagione che nasce sotto lo slogan: «L'unica vera illusione». Uno slogan che, in quanto tale, Zambaldi non vuole spiegare: «Ci rifacciamo all'intelligen­za degli interlocut­ori, quello che è chiaro è che Otello non uccide davvero Desdemona».

Un teatro, sembra di capire, aggiunge poi l’ideatore nel corso della presentazi­one «che non ci spinge a guardare in faccia la realtà ma in cui la "messa in scena" è chiara e viva. Altri luoghi — verrebbe da dire altri schermi — giocano "sporco" e spacciano altri tipi di illusioni, forse perché, al contrario del teatro, invitano a cercare fuori di noi quel che abbiamo nascosto dentro».

La stagione si potrà valutare solo alla fine, ma c'è da farsi venire l'acquolina. Quella prevista in Piazza Verdi inizia l'8 novembre con «Chet - La versione di Chet Baker», diretto da Leo Muscato con Paolo Fresu alla tromba, Dino Rubino al piano, Marco Bardoscia al contrabbas­so e interpreta­to da Alessandro Averone, Rufin Doh, Simone Luglio, Debora Mancini, Daniele Marmi, Mauro Parrinello, Graziano Piazza e Laura Pozone.

Uno spettacolo che Zambaldi ha pensato e partorito diverso tempo fa: «E' incentrato sulla figura di un uomo inadatto allo stare al mondo e geniale sulla scena che ci interroga sulla gestione del talento. Dopo il debutto bolzanino, lo spettacolo partirà per una lunga tournée nazionale». Dal 15 novembre, spazio al secondo spettacolo, un'altra produzione Tsb (in collaboraz­ione col Centro Santa Chiara di Trento): Macbeth di William Shakespear­e, adattato da Letizia Russo, diretto da Serena Sinigaglia e interpreta­to dagli attori della Compagnia Regionale. Di seguito, Moni Ovadia in Dio Ride (dal 6 novembre), la Turandot dell'Opera di Pechino (dal 10 gennaio), Piccoli crimini coniugali di e con Michele Placido e con Anna Bonaiuto (dal 24 gennaio), I Miserabili con Franco Branciarol­i (dal 29 gennaio), L'importanza di chiamarsi Ernesto (dal 28 febbraio), Il Gabbiano di Cechov (dal 7 marzo). La chiusura è con il botto: lo Slava Snowshow, successo planetario di Slava Polunin, il più noto clown del mondo, (dal 3 aprile) e con l'ultima produzione Tsb di Stagione: La Bancarotta di Carlo Goldoni, riscritta da Vitaliano Trevisan, interpreta­ta da Natalino Balasso e diretta da Serena Sinigaglia. Grandi nomi anche per la stagione di Gries che prenderà il via il 4 dicembre con Pueblo di Ascanio Celestini e proseguirà con Luciano di Danio Manfredini, Anelante di Rezza-Mastrella, Il canto della caduta di Marta Cuscunà e In nome del Padre di Mario Perrotta e Massimo Recalcati (altra produzione del Tsb). Protagonis­ti della nuova edizione di Wordbox saranno invece Antonio Viganò (Incontro all'Otello) e Marco Paolini (Nel tempo degli Dei).

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