Agire: «Stop al niqab». Ma la legge non lo vieta
Cia presenta i candidati cittadini: puntiamo sui giovani, non ci interessano le cariatidi
Quattro uomini e tre donne, tutti di età compresa fra i 38 e i 54 anni: «Giovani — sottolinea Claudio Cia — perché per rinnovare davvero la politica non ci si può affidare alle cariatidi».
Punta su di loro, dunque, il leader di Agire, presentandoli come candidati per la città di Trento. Sarà ufficializzata alla fine della prossima settimana, invece, l’intera lista composta da 17 uomini e altrettante donne. Sanità, famiglia, sociale e disabilità i punti cardine del programma. «Agire è stata la prima forza politica a costruire la sua lista, il 16 giugno era già completa — ricorda Cia — negli ultimi tempi siamo stati contattati da alcuni sindaci civici e anche un consigliere provinciale guardava al nostro movimento, ma non ci siamo fatti prendere dalla smania di avere dei nomi che potenzialmente potrebbero portare voti, preferendo investire sulla qualità delle persone». Ovvero Sandro Bordignon, dipendente di un supermercato e consulente privato nel settore della telefonia, coordinatore territoriale della città di Trento, il suo vice Mauro Corazza, agente di commercio, Gian Piero Robbi, impiegato amministrativo, Elena Sester intermediaria assicurativa, che di Agire è la vice-coordinatrice politica e la responsabile del coordinamento donne, il co-fondatore del movimento Alessandro Boller, imprenditore e artista, l’artigiana e fotografa Monica Mosna e Vanessa Valtorta, albergatrice.
I candidati giudicariesi Sergio Binelli e Grazia Castellini, invece, chiedono «all’amministrazione di Tione di emanare un’ordinanza per vietare l’uso dei veli islamici in pubblico». Nel nostro Paese, tuttavia, non esiste alcuna legislazione che impedisca di indossare burqa o niqab, «simboli — secondo i due — del fondamentalismo islamico totalmente incompatibili con la nostra cultura». A segnalare «la presenza di una donna vestita con il niqab, alcuni residenti di Tione».