Antonio Marchi in viaggio ricorda l’amico Rostagno
TRENTO Nel 2005 il primo viaggio. Ripetuto nel 2008 e poi nel 2013. Oggi a distanza di 13 anni da quel primo giro d’Italia in bici dal Trentino alla Sicilia, Antonio Marchi —noto in città come instancabile messaggero di pace e legalità — si appresta a ripartire ancora per continuare a onorare la memoria dell’amico Mauro Rostagno, il giornalista ucciso in un agguato dalla mafia il 26 settembre del 1988 a Lenzi di Valderice nel trapanese e tra i leader del sessantotto trentino.
Il nuovo pellegrinaggio di Marchi ha il sostegno morale della Fondazione Museo Storico del Trentino. Come abitudine la partenza sarà davanti alla facoltà di Sociologia di Trento dove Rostagno e Marchi hanno studiato insieme. E la destinazione sarà sempre Valderice, dove Rostagni è seppellito. L’unica differenza è che questa volta Marchi lascerà la bici a casa e percorrerà la penisola in auto.
«Ho sempre pensato di andare nei luoghi consumati dal tempo, dimenticati dalla storia, dove il ricordo riporta in vita i morti e il dolore di ieri si fa presente. Mauro Rostagno è stato ammazzato a soli 46 anni, assassinato per il suo impegno civile e per la sua sensibilità politica nei confronti dell’uomo e dell’umanità. Cantore di un’idea immacolata della giustizia e della libertà, paladino dei diritti calpestati, merita il mio riconoscimento e il gesto mesto di un pellegrinaggio». Così dichiarava Marchi nel 2013, poco prima di affrontare il suo terzo viaggio in bici . Sono trascorsi cinque anni ma l’entusiasmo è sempre lo stesso. Marchi arriverà a Trapani indossando la maglietta con l’immagine dell’amico Mauro.