Corriere del Trentino

Musica, addio a Goran Kuzminac Medico cantautore mai banale

- Nappi

Se n’è andato in silenzio, dopo una lunga malattia. Una beffa per lui che ha sempre amato le note e gli strumenti. Il mondo della musica è in lutto per la perdita del cantautore Goran Kuzminac, morto ieri a Trento, a 65 anni per un male con cui conviveva da più di un anno. Era nato in Serbia nel 1953 ma si era trasferito bambino con la famiglia in Trentino dove visse per molti anni. Ai più era noto per due hit: Stasera l'aria è fresca e Ehi ci stai.

Se n’è andato in silenzio, dopo una lunga malattia. Una beffa per lui che ha sempre amato le note e gli strumenti. Il mondo della musica è in lutto per la perdita del cantautore Goran Kuzminac, morto ieri mattina a Trento, all'eta di 65 anni per un male con cui conviveva da più di un anno. Goran era nato in Serbia nel 1953 ma si era trasferito bambino con la famiglia in Trentino dove visse per molti anni. Ai più era noto per due hit come Stasera

l'aria è fresca e Ehi ci stai che tra il 1978 e il 1980 conquistan­o il Festivalba­r e le classifich­e dando a Kuzminac la notorietà nazionale. Due canzoni leggere dietro cui si nasconde un uomo dalla stazza imponente e dalla raffinatis­sima tecnica chitarrist­ica.

La sua gavetta musicale si consuma al Folkstudio di Roma e negli studi della Rca dove lavora a stretto contatto con Antonello Venditti, Francesco De Gregori, Lucio Dalla e Angelo Branduardi.

Ehi ci stai (1980) è l'album di debutto che accanto alle due hit più note racchiude anche Tempo , splendida ballata col testo firmato da Shel Shapiro.

La sua abilità alla chitarra acustica emerge in un brano strumental­e come Breve che denota la padronanza assoluta della tecnica del finger picking.

Nello stesso anno viene pubblicato il Q Concert assieme all'amico Ivan Graziani e Ron, tour a tre che ottiene un buon successo grazie a Canzone senza inganni. Nel 1981 l'album Prove di volo non ripete il successo del precedente pur contenendo una canzone come Stella del nord, che diventerà una pietra miliare della sua produzione. Stesso discorso per Contrabban­dieri di musica (1986), terzo album registrato con musicisti del calibro di Alberto Radius e Rino Zurzolo che presenta un evergreen come Il Barone Rosso.

Goran Kuzminac non è stato solo un grande chitarrist­a e un ottimo autore ma aveva il dono dell'ironia che lo faceva sorridere e scherzare sull'andamento anomalo della sua carriera.

Da giovane promessa a vecchia gloria nel giro di pochi anni ripeteva spesso nel corso dei suoi concerti, che in parecchie occasioni hanno toccato la nostra regione, in cui Goran ha vissuto con la sua prima moglie e ha fatto crescere i suoi figli, prima di trasferirs­i in Abruzzo. Fragoli e pugnali (1996) è uno dei dischi a cui Goran è più legato: prodotto da Mimmo Locasciull­i contiene canzoni splendide come Al centro di niente, Le ragazze di domani, E mi sorprende e la conclusiva Lo chiamavamo jazz. Gli angoli del mondo

(1999) contiene altri episodi significat­ivi ma è con Nuvole straniere, uscito per la Storie di Note nel 2004, che Kuzminac firma una delle vette assolute della sua carriera artistica.

Canzoni come Mercante di niente, Amore di malumore e La strada uniscono musica e poesia nella migliore tradizione della canzone d'autore italiana.

Anche l'apporto del paroliere trentino Sergio Contin, recentemen­te scomparso, è stato molto importante per la carriera di Kuzminac. Una collaboraz­ione di successo per il testo di Primo di Sequals, autentica gemma sulla figura di Primo Carnera e splendida metafora sospesa tra boxe e vita quotidiana.

Con Dio suona la chitarra nel 2008 Kuzminac si toglie lo sfizio di incidere un disco di sole chitarre assieme ad amici come Alex Britti, Lincoln Veronese e Charley Deanesi ma non mancano però ballate d'atmosfera come È così e Come neve il tempo. Fiato (2012) è l'ultimo disco in studio, autoprodot­to per la sua Nema Problema, che regala ancora perle quali Il respiro degli amanti e Carmen dal passo lungo.

L'album contiene anche quella Per nessuno in cui Goran collabora col pianista trentino Stefano Raffaelli, che lo convince a ri-arrangiare le sue canzoni in chiave jazz nel disco Goran Kuzminac & Stefano Raffaelli Jazz Quartet (2014), che rimane purtroppo l'ultima prova in cui è ancora più in evidenza la sua bella vocalità.

Collaboraz­ioni

L’artista lavorò con Ivan Graziani e Ron Fu legato anche a Mimmo Locasciull­i

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Poliedrico Veniva chiamato il chitarrist­a medico. Kuziminac infatti aveva conseguito una laurea in medicina. L’amore per la musica e la chitarra però ebbero il sopravvent­o e la sua vita fu dedicata solo alla musica d’autore
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Cantautore Ivan Graziani collaborò con il chitarrist­a medico

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