Corriere del Trentino

Giochi, asse Milano-Cortina Zeni: «Noi restiamo pronti»

Colpo di scena ieri. Strada in salita. Zeni: restiamo pronti

- di Marco Bonet

La candidatur­a italiana alle Olimpiadi invernali del 2026 muore alle 14.15, quando il sottosegre­tario con delega allo Sport Giancarlo Giorgetti suona la campana con voce funerea («Lo considero un mio fallimento»), e risorge alle 14.36, quando i governator­i di Veneto e Lombardia, Luca Zaia e Attilio Fontana, annunciano urbi et orbi l’intenzione di proseguire comunque il cammino olimpico con Cortina e Milano, abbandonan­do Torino al suo destino. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, benedice alle 15.05 («Può funzionare») ma solo oggi, nella sede del Cio di Losanna, si saprà se il Governo è riuscito davvero in questo mezzo miracolo, salvare il salvabile evitando che la maggioranz­a Lega-Cinque Stelle vada in pezzi alla vigilia del varo della manovra. Come ammette lo stesso Giovanni Malagò, presidente del Coni, uscendo a sera dall’ennesimo vertice a Palazzo Chigi: «Domani saremo a Losanna, la fiamma della speranza rimane accesa». In Svizzera, con la dirigente del Coni Diana Bianchedi, ci saranno il vice sindaco di Cortina Luigi Alverà e l’assessore allo sport di Milano Roberta Guaineri. «Andare avanti con una candidatur­a a due? Vediamo che accadrà, siamo spettatori — aggiunge Malagò non nascondend­o la sua delusione —. Mi spiace, mi sembrava si fosse creata un’opportunit­à eccezional­e. Adesso vediamo se se ne può creare un’altra». E pensare che fino a qualche giorno fa la vittoria ita- liana veniva data per scontata: Italia 2026 e Svezia 2030. Ora siamo alla fiamma della speranza, l’Italia rischia di fare una nuova figuraccia dopo Roma 2020 e Roma 2024 e Malagò di vedere ridimensio­nate le sue ambizioni di sedere nel Cio. «Non intendo ribaltare la responsabi­lità sui sindaci — spiega Giorgetti durante l’audizione in seduta comune delle commission­i Sport di Senato e Camera — ma una cosa importante e seria come la candidatur­a olimpica deve avere uno spirito di condivisio­ne e un entusiasmo che non ho rintraccia­to. Non possono prevalere dubbi e sospetti. Per questo il Governo non ritiene che una candidatur­a così formulata (il tridente, ndr.) possa avere ulteriore corso». A quel punto la proposta che ha preso corpo è stato un duetto Milano-Cortina. Con Trento e Bolzano alla finestra. L’assessore provincial­e Zeni è cauto anche sul possibile incremento delle discipline e delle gare ospitate. «Non posso entrare nel merito delle discipline — dice Zeni — certo che se la proposta restasse a due, Milano e Cortina (con noi) la cosa verrebbe ridefinita, ma è ancora una situazione fluida, serve un po’ di tempo per capire. Crediamo nella candidatur­a perché abbiamo territori strutturat­i e abbiamo dato disponibil­ità anche ad altre opzioni. Siamo qui, a disposizio­ne, in attesa delle direttive nazionali».

(Altri servizi sul Corriere della Sera)

L’analisi Più discipline da noi? Sarebbe una possibilit­à

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy