Corriere del Trentino

Klotz: «Sono europeista, ma se il progetto va in porto chiederò la reciprocit­à»

- Enzo Coco

BOLZANO Paul Klotz, uno degli amministra­tori delegati della catena di grande distribuzi­one Aspiag, è cittadino austriaco con passaporto di quel Paese, ma vive e lavora in Italia stabilment­e da 22 anni.

Klotz, cosa pensa di questa vicenda?

«Rimanendo un po’ nel faceto, devo dire che è divertente. L’Austria pensa di dare il passaporto ai sudtiroles­i di lingua tedesca e ladina e se la cosa passerà chiederò subito la reciprocit­à. Ovvero io vorrei il passaporto italiano. Ho lavoro e casa qui, parlo la vostra lingua e ho le carte in regola per averlo. Dopo tutti questi anni non l’ho ancora ricevuto, ma devo ammettere anche che non l’ho richiesto con grande determinaz­ione e insistenza».

Perché?

«Perché penso che non sia necessario. Io ho una visione molto europeisti­ca e non credo che il doppio passaporto di qualsiasi tipo esso sia, abbia una reale utilità. Io vivo qui e fruisco di tutte le prestazion­i e i servizi che mi servono: non sono discrimina­to perché austriaco, in quanto sono un cittadino europeo. Se ottenessi il passaporto italiano dovrei restituire quello austriaco e questa è una cosa che non voglio».

Perché dovrebbe restituire quello austriaco?

«Le regole sono queste. Esiste inoltre la Convenzion­e di Strasburgo del 6 maggio 1963, che in linea di principio limita la cittadinan­za doppia ai cittadini degli stati membri. È una legge che è stata emendata più volte allargando le maglie e ammettendo molti casi diversi. Si dovrebbe verificare come Austria e Italia ne abbiano recepito le disposizio­ni. Recentemen­te in Austria c’è stato il problema dei Turchi che risiedono da tempo in questo Paese. È stato chiesto loro di scegliere tra le due cittadinan­ze e non si è parlato di concedere loro un doppio passaporto».

Pensa che la discrimina­zione potrebbe invece riguardare i cittadini di lingua italiana qualora il passaporto venisse concesso con le regole di cui si parla?

«È una sensibilit­à delle singole persone, ma in linea generale avere o meno il doppio passaporto non influisce sul proprio status di cittadino. Se poi si vuole fare dello stare con un piede in due staffe, una filosofia, allora tutto è possibile. Sono austriaco o italiano a seconda di cosa mi convenga di più e magari se serve sono anche europeo».

Cosa pensa del fatto che questo argomento irrompa nella nostra campagna elettorale?

«Sono curioso di vedere come andrà a finire. Potrebbe essere un boomerang per certi partiti che al di qua e al di là del confine cavalcano questo argomento più per fatto mediatico che per volontà di soddisfare un reale bisogno».

Dipende tutto dalla sensibilit­à delle singole persone

Per i partiti che lo cavalcano, questo tema potrebbe essere un boomerang

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Top manager Paul Klotz, dirigente del «colosso» Aspiag

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