Planer: «Dibattito ridicolo, a me la doppia cittadinanza non è mai servita davvero»
BOLZANO Tobias Planer, bolzanino, classe 1975, ha due passaporti: quello italiano e quello austriaco. È consigliere comunale dei Verdi e da sempre impegnato nella cultura giovanile e musicale.
Ploner, come mai ha il doppio passaporto?
«Mia madre è austriaca e così negli anni ‘80 abbiamo fatto domanda e l’abbiamo ottenuto, sia io che mio fratello».
Le è mai stato utile concretamente avere il passaporto austriaco?
«Mai, ho sempre vissuto in Italia e non mi è mai servito. Da piccoli con mio fratello fantasticavamo: magari possiamo entrare nella nazionale di calcio austriaca, se per quella italiana non siamo bravi abbastanza. Ma era solo uno scherzo tra noi».
Quando ha usato il passaporto austriaco?
«L’ho usato in diverse occasioni durante dei viaggi oltreoceano invece di quello italiano, ma solo per una ragione pratica: non serviva rinnovare il bollo annuale e così lo avevo sempre pronto. Ora viaggio con quello italiano, l’austriaco nel frattempo è scaduto, lo tengo in un cassetto, lo rinnoverò, ma senza fretta. Non mi ha dato né vantaggi né obblighi: il servizio militare in Austria non l’ho fatto perché ho fatto il servizio civile in Italia».
Con la cittadinanza si ha la possibilità di partecipare alla vita politica del paese, l’ha mai fatto?
«Ho sempre votato in Italia, mai in Austria, anche se avrei potuto fare domanda per farlo, ma ho deciso di impegnarmi nel territorio in cui vivevo».
Cosa pensa della questione?
«Mi sembra ridicola. Sono contrario al fatto che venga dato a coloro che si dichiarano tedeschi o ladini. L’argomentazione che sostiene che qui una volta era Impero austro-ungarico non regge. Con questa proposta si rischia davvero di creare cittadini di serie A e cittadini di serie B e creare disuguaglianze. Mi sembra un passo indietro e non un passo in avanti. Se lo si dà si dovrebbe dare a tutti, secondo me però non è una priorità».
Quale significato ha per lei avere il passaporto austriaco?
«Per me ha un significato puramente affettivo, perché parte della mia famiglia è austriaca, spesso andiamo in Austria, a Vienna, nel Tirolo, a Innsbruck, dove abbiamo zii, cugini e parenti. Preferirei però di gran lunga che esistesse un passaporto europeo vero, uguale per tutti e che non ci fossero più passaporti nazionali».
In questo caso rinuncerebbe al suo passaporto austriaco?
«Sì. Per un vero passaporto europeo sarei felice di rinunciare a entrambi i passaporti italiano e austriaco, spero che un giorno esista, dobbiamo superare le divisioni tra nazioni non aumentarle».
Mia madre è di Innsbruck, il valore di questo documento è affettivo
Sarei per un «carta» comunitaria vera per attenuare le divisioni tra nazioni