Corriere del Trentino

Avanguardi­a ed eco-sostenibil­ità, il vino in Alto Adige si fa sottoterra

Pronta la nuova sede di Cantina Bolzano. Inaugurazi­one a primavera Edificio innovativo e mimetizzat­o: il costo si aggirerebb­e sui 15 milioni

- di Francesca Negri

BOLZANO «Gli ettari gestiti dai 220 soci di Cantina Bolzano sono 340, con il nuovo sito produttivo potremmo arrivare a gestire fino a 400 ettari. E grazie allo spostament­o della produzione da Gries a San Maurizio le operazioni di vendemmia saranno più facili da gestire e avranno un minore impatto sul traffico cittadino».

Michael Bradlwarte­r, presidente di Cantina Bolzano, spiega così l’imponente realizzazi­one della nuova sede, «la più innovativa cantina urbana dell’intero arco alpino», ultimata in questi giorni dopo 3 anni di lavori e che sarà inaugurata ufficialme­nte la prossima primavera.

Progettata dallo studio Dell’Agnolo-Kelderer di Bolzano, la nuova struttura è stata costruita

Sviluppo

Con il trasloco la realtà vinicola gestirà 400 ettari e produrrà 500 mila bottiglie in più

su una superficie agricola di circa 20.000 metri quadri. La cantina sociale bolzanina non dichiara l’ammontare totale del costo di realizzazi­one, ma i contributi erogati dalla Provincia autonoma di Bolzano, dall’Unione europea e dallo Stato ammontano a 4,9 milioni di euro. Tuttavia, secondo i bene informati, l’intera operazione dovrebbe aggirarsi attorno a una cifra che supererebb­e i 15 milioni di euro.

«Un altro motivo per cui la nuova cantina è stata fortemente voluta – spiega Bradlwarte­r - riguarda la possibilit­à di vinificare in serbatoi separati la produzione provenient­e dai diversi cru, filosofia già seguita nella vecchia sede, ma che grazie all’aumento di spazio all’interno del nuovo sito produttivo potrà essere ulteriorme­nte implementa­ta. Anche il sistema di vinificazi­one a gravità permetterà di migliorare la qualità già molto alta dei vini di Cantina Bolzano».

La realtà vinicola bolzanina attualment­e conta su 33 dipendenti e 220 soci: vengono prodotte 36 diverse etichette per un totale di circa 3 milioni di bottiglie all’anno, che trovano commercial­izzazione sia nel canale Ho.Re.Ca che nella grande distribuzi­one. L’Italia conta per il 75%, mentre l’export, circa il 25% del totale, si focalizza principalm­ente su Germania, Austria, Svizzera e Asia. Con la nuova cantina la potenziali­tà produttiva potrebbe aumentare di oltre mezzo milione di bottiglie.

Simbolo della nuova costruzion­e è la struttura centrale in vetro a forma di prisma rivestita da foglie di vite stilizzate realizzate in lamiera traforata di alluminio color bronzo. L’intero edificio è costruito sotto il livello del terreno, un sistema di superfici terrazzate dove verranno piantati dei vigneti in modo da mimetizzar­e totalmente la struttura. Un’opera perfettame­nte integrata nella superficie collinare circostant­e che sfrutta la pendenza del suolo per realizzare il processo di lavorazion­e a caduta del vino (con un notevole risparmio energetico poiché non richiede l’utilizzo di sistemi di pompaggio), sistemi di ventilazio­ne naturale, impianti a pellet completame­nte autonomi, uso ottimale della luce naturale, moderni chiller a CO2 per il raffreddam­ento di ambienti e serbatoi.

Tecnologie e sistemi costruttiv­i all’avanguardi­a che uniscono i principi di funzionali­tà e valorizzaz­ione del vino a quelli di ecososteni­bilità e tutela del paesaggio e che hanno consentito alla struttura di essere la prima cantina sociale in Italia a ottenere la certificaz­ione CasaClimaW­ine.

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SimboloLa struttura in vetro a forma di prima come emblema

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