Il senso delle donne per il vino
Come si conserva il vino (prima e dopo averlo aperto), come si lavano i bicchieri, qual è il primo ospite da servire a tavola; come sciabolare, come raffreddare una bottiglia last minute, come si brinda, come si tiene in mano correttamente il calice, come abbinare il vino giusto a ogni pietanza. In Vino prêt-à-porter (ed. Mondadori Electa, collana Rizzoli, 155 pagine, 19,90 euro) non manca davvero nulla: il nuovo libro di Francesca Negri, già in tutte le librerie, è un vero e proprio manuale — tutto al femminile e con tanto di glossario finale — per «aspiranti wine lover», perché «il vino è una cosa semplice». E soprattutto non più di esclusiva competenza maschile.
Il senso delle donne per il vino. Ovvero il racconto di una storia, piccola o grande che sia, vera e piena di passione. Ecco l’approccio differente, lo sguardo altro del femminile. Ma attenzione: no gender. I «vini da donna» non esistono. Così come non c’è differenza tra quello che maschi e femmine devono sapere sul «mondo di Bacco»: «Da sempre tuttavia — sostiene l’autrice, giornalista del Corriere del Trentino e certificata Wset, Wine&Spirit Education Trust — sono convinta che ci sia un senso femminile per l’enogastronomia, che il vino sia il nuovo simbolo di emancipazione di noi ragazze del Duemila e che il piacere del vino e del cibo vada preso, dando per scontata la moderazione, senza sensi di colpa».
Nel vino, insomma, «non ci sono cattedre, professori e studenti — scrive Negri, conosciuta anche per il suo blog GeishaGourmet.com — ognuno deve sentirsi libero di esprimersi senza il timore di sembrare inadeguato». Gli strumenti per farlo li fornisce lei
stessa, con un linguaggio piacevole e accessibile, denso di riferimenti alla moda («Il tubino nero sta al tuo guardaroba come una bottiglia di spumante sta alla tua cantina di casa: non può mai mancare»), all’amore, agli uomini (al primo appuntamento beve «Gewürztraminer? Ci proverà al terzo bicchiere. Champagne? È tradizionalista e di classe. Nerello Mascalese? Ricercato e non convenzionale»). Il volume è inoltre impreziosito da illustrazioni e infografiche uscite dalla matita (digitale) della disegnatrice Alessandra Ceriani.
«In questo mio nuovo libro — spiega ancora Negri — grazie anche all’esperienza maturata come wine tutor nella terza stagione del programma Detto Fatto su Rai 2, ho voluto rispondere
a tutte le domande e le curiosità che la gente comune si pone in merito al vino, ma soprattutto ho cercato di far capire che questa bevanda ha un valore culturale e sociale enorme e che la sua fruizione deve essere vissuta con semplicità, cosa che non preclude la consapevolezza». Ecco allora che dalla classificazione del vino (fermo o mosso, spumante, bianco, rosato e rosso) si arriva alle dritte per degustare come una «pro», dai nomi cult da conoscere a tutti i costi, perché «il Sassicaia di Tenuta San Guido o il P2 di Dom Pé rignon stanno a una wine lover come una Lady Dior o un paio di vertiginose Blade di Casadei stanno a una fashion victim» ai divertenti profiling per capire chi siamo e chi sono gli uomini che frequentiamo in base ai vini che più amiamo e amano. E poi ancora la storia della prima coppa di vino al mondo (la kylix), i vini unicorno, le calorie di un bicchiere e persino perché le bottiglie hanno un formato standard di 0,75. Un vademecum completo e dettagliato, allo stesso tempo godibile e divertente.
Francesca Negri presenterà Vino prêt-à-porter sabato 6 ottobre alle 18.30 all’enoteca «Stappo alla regola» di Villazzano in dialogo con la giornalista di Vanity fair, Anna Mazzotti.