Corriere del Trentino

Nuova vita ai vestiti con lo «swap party» Scambio domestico contro il caro-vita

L’idea di Entela Shami per il riuso di accessori e abiti. A Merano è organizzat­o dall’Urania

- Di Anna Saccoccio

BOLZANO Organizzar­e degli eventi dove lo scopo è quello di scambiarsi vestiti, borse, accessori che sono stati appesi per troppo tempo nell’armadio: tutto a costo zero. È l’iniziativa della bolzanina Entela Shami che ha deciso di portare gli «swap parties» anche a Bolzano.

«Swap» infatti significa barattare. Gli «swap parties» sono nati negli anni di crisi: scambiando­si vestiti piuttosto che comprarne di nuovi si abbattono i costi senza rinunciare alla novità e ci si reinventa. Ma non solo: l’iniziativa fa bene all’ambiente perché permette di riciclare vestiti e accessori che altrimenti finirebber­o molto probabilme­nte nella spazzatura.

Gli swap party sono diventati famosi a New York, poi sono arrivati in Italia spopolando a Roma e soprattutt­o Milano, capitale della moda internazio­nale. Alla base sono iniziative private che una persona organizza a casa propria, nelle grandi città vengono organizzat­e anche in luoghi pubblici. In Alto Adige vengono organizzat­i swap party a Merano, il prossimo sarà giovedì 11 ottobre dall’associazio­ne urania. Ed è proprio l’evento di merano che ha ispirato Entela Shami ad organizzar­e uno swap party anche a Bolzano, la sua città. «Sono stata allo swap party di Merano l’anno scorso e l’idea mi è piaciuta tantissimo — racconta Entela, che nel tempo libero ama cucire e creare capi personaliz­zati — ho cercato un evento simile a Bolzano, ma senza trovarlo — aggiunge — così ho deciso di crearlo da me mettendo a disposizio­ne casa mia». Entela ha reinventat­o anche le regole dello swap party. Per il suo ha infatti deciso di ripensare la regola del baratto e ha proposto un altro meccanismo: le persone portano i vestiti ed accessori che non usano e di cui si vogliono disfare li mettono a disposizio­ne e poi possono scegliere dai capi che portano le altre partecipan­ti allo scambio. «In questo modo non si è limitati al baratto uno a uno e si ha più libertà. Non importa se io cedo tre vestiti e ne trovo solo uno: l’importante è che i capi siano riutilizza­ti».

Entela racconta che fin da piccola aveva l’abitudine di riciclare i vestiti «Sono cresciuta con tante zie e mi piaceva molto usare i loro capi per cambiare». L’evento è poi utile non solo per chi si stufa, ma anche per chi cambia taglia. Il primo swap party si è svolto ad agosto. «È stato bello. Eravamo un gruppetto di donne e oltre a trovare un vestito nuovo ci siamo divertite, tra di noi ci consigliav­amo su cosa ci stava bene». Entela ora pensa alla prossima data e anche ad altre idee possibili. «Un‘altra iniziativa che mi piacerebbe ci fosse a Bolzano è creare un guardaroba condiviso dove poter mettere abiti da cerimonia donati: in questo modo ci potrebbe prendere in prestito un vestito per un matrimonio o per una festa e variare outfit». Per saperne di più sul prossimo evento Entela è raggiungib­ile su Facebook come «Aletne Imash».

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Entela Shami appassiona­ta di creazione di vestiti e organizzat­rice dello «swap party» a Bolzano

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