Albergatori critici: «Quanto fatto non è sufficiente»
Battaiola presenta un vademecum di 11 punti. «Tassare Airbnb e più corsi a scuola»
TRENTO Soddisfatti? Non troppo. Anzi, decisamente in attesa di nuove iniziative tese a sostenere il settore del turismo. Così in vista delle elezioni provinciali l’Associazione albergatori e imprese turistiche della Provincia di Trento tira le somme di ciò che è stato fatto nell’ultima legislatura e avanza pubblicamente le sue richieste ai nuovi candidati alla presidenza. «Suggerimenti» ci tiene a precisare il presidente Giovanni Battaiola, che però inanella una serie di indicazioni molto precise che abbracciano tutti gli ambiti economici e non solo. «Negli scorsi anni sono stati attivati alcuni progetti che iniziano ad andare nella direzione giusta, ma non è ancora sufficiente. Chiediamo che il nostro settore venga sostenuto per garantire il benessere delle imprese turistiche, ricordando le importanti ricadute che esse hanno sia sull’economia sia sulla cultura del territorio». Per questo a tutti gli 11 candidati presidente è stato recapitato un documento in undici punti programmatici che sintetizza le domande dell’Asat, insieme all’invito per un confronto vis à vis.
Ieri mattina si è tenuto l’incontro con il candidato Maurizio Fugatti, appuntamento organizzato ancora prima della diffusione del documento. Un punto fondamentale tra le richieste Asat resta quello normativo riguardante i rapporti con le nuove forme di alloggio quali Airbnb e gli home restaurant, rei di concorrenza sleale. Identificazione delle strutture, uniformità di normativa e tassazione e, soprattutto, sanzioni salate per chi non le rispetta sono le richieste degli operatori del settore. Sotto analisi anche le politiche infrastrutturali, sia immateriali con la richiesta dell’estensione della fibra internet ad alta velocità, sia fisiche con il deciso sì sia alla terza corsia dinamica dell’A22, al tunnel del Brennero e il collegamento stradale con il Veneto. E ancora, meno tasse, una semprem aggio resbr ocra tizzaz ione e ma ancheu nocchio particolarmente attento alla promozione attraverso la riforma delle Apt, la possibilità per l’Asat di entrare in consiglio di amministrazione di Trentino Marketing e l’istituzione di uno speciale fondo strategico per investire sulla stagione estiva. Nemmeno la formazione sfugge al documento programmatico dell’Asat: bene il trilinguismo e l’alternanza scuola-lavoro, ma l’Associazione sogna corsi di economia turistica in ogni ordine scolastico.
Quello turistico è un settore che muove numeri importanti in tutta la Provincia. Oltre 1500 le imprese alberghiere per circa 10.000 posti letto serviti da 11.000 addetti e 22.000 occupati nel settore dell’alloggio e della ristorazione. La branca di settore genera circa il 7% del valore aggiunto complessivo provinciale, dato di molto superiore alla Lombardia (2,8%%) al Veneto (4,1%) e all’Italia (3,7%), ma inferiore a quello dell’Alto Adige (10,7%)