Cooperazione, finanziati 460 progetti Più risorse da fuori
TRENTO Dal 2013 ogni cittadino trentino ha contribuito con 17 euro all’anno alla cooperazione internazionale. La clausola dello 0,25 per cento prevista dal 2005 per il bilancio provinciale ha creato in media un fondo di 9,5 milioni di euro all’anno negli ultimi cinque anni.
E questo per finanziare i 460 progetti di cooperazione internazionale avviati in tutto il mondo, coinvolgendo circa quattro milioni e mezzo di persone nei vari settori di intervento, come la lotta alle disuguaglianze e la difesa dei diritti umani. I finanziamenti provenienti dalla Provincia sono stati circa 31 milioni di euro dal 2014, mentre circa 10 milioni sono pervenuti dall’Agenzia italiana per la cooperazione, dall’Unione europea e dalle varie raccolte fondi. «La capacità di progettazione e di finanziamento esterno alla Provincia è aumentata di molto», commenta il presidente del Centro per la cooperazione internazionale (Cci) Mario Raffaelli. «Chiunque governerà in futuro avrà bisogno dello strumento della cooperazione, in grado sia di internazionalizzare il sistema trentino che di aprire le menti dei trentini».
Un cavallo di battaglia del Cci è stata sicuramente l’introduzione dell’educazione alla cittadinanza globale, diventata un modello a livello nazionale. Le attività di sensibilizzazione e formazione su temi come la democrazia e la giustizia sociale hanno coinvolto 550.000 persone, tra cui 126.000 giovani. I progetti indirizzati a tal proposito sono stati 96 per un costo complessivo di 1.400.000 euro.
«La capacità di fare rete e creare sinergia è uno dei risultati che stiamo vedendo negli ultimi tempi: ciò è sicuramente merito del coworking tra le associazioni», afferma la presidentessa di Amici Trentini Silvia Cristina Zangrando. Le associazioni di cooperazione e di volontariato internazionale, da circa un anno alcune di loro coordinate attraverso FArete, sono circa 300 in Trentino e impegna ogni anno circa tre mila persone.