Costi standard Piazza Dante fuori registro
Le due Province hanno costi doppi rispetto al resto d’Italia. Zeni e Stocker: migliori servizi
I trentini e gli altoatesini spendono il doppio, rispetto alla media nazionale, per i dispositivi medici del diabete mellito. Il dato emerge da un’indagine dell’Anac. La Uil attacca. L’assessore Zeni: «In Trentino maggiori servizi». Bordon: «Il problema: l’orografia del territorio».
TRENTO Il doppio della media nazionale. È quanto spendono Trento e Bolzano rispetto al resto d’Italia per i dispositivi medici per l’autocontrollo e l’autogestione del diabete mellito.
Sono i risultati dell’indagine conoscitiva pubblicata dall’Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione) nei giorni scorsi, ma avviata l’anno scorso e relativa al 2016. Il costo annuale medio per paziente in Italia è pari a 158,9 euro: le provincie autonome di Trento e Bolzano registrano il primato nazionale spendendo il doppio, rispettivamente 303,7 e 317,7 euro per paziente. Sei volte tanto l’Emilia Romagna (51, 1 euro per ogni diabetico), che è la regione più virtuosa.
Un dato che solleva le polemiche della Uil trentina, con il suo segretario generale Walter Alotti che sottolinea come l’Anac «conferma le perplessità che da anni esprimiamo riguardo la modalità di acquisto e fornitura dei prodotti e attrezzature medicali da parte della ASSL trentina». Alotti si riferisce «all’approvvigionamento che avviene tramite farmacie convenzionate, ricerche su mercato con trattativa privata e non con gara pubblica». Per il segretario della Uil è necessario «un oggettivo, economico sistema di approvvigionamento delle forniture sanitarie, sarebbe certamente utile non solo per abbassare i costi, ma soprattutto per indirizzare risparmi e risorse verso altre attività sanitarie del servizio pubblico». Alotti chiede «l’applicazione del “costo standard” a un esteso ventaglio di strumenti ed attrezzature» e non risparmia una frecciata alla Provincia di Trento: «Conosciamo il fastidio che, in assessorato, questa richiesta provoca. È propio necessario che si debba attendere i risultati degli accertamenti e delle indagini che la magistratura in Trentino sta effettuando proprio su acquisti e forniture discrezionali?».
La replica dell’assessore alla Sanità Luca Zeni non si fa attendere: «Invito Alotti a studiarsi il Rapporto Sanità 2018 dello scorso luglio — quindi di appena due mesi fa — del Crea, il Consorzio dell’università di Roma Tor Vergata, secondo il quale il Trentino ha la sanità migliore d’Italia ed è primo in quanto a performance e servizi sanitari offerti. L o studio del Crea dice anche che i costi dipendono anche dai maggiori servizi che offriamo. Il Rapporto Sanità è stato presentato in Senato e anche in diverse conferenze in Trentino. Alotti se lo legga prima di muovere critiche infondate. Da parte nostra c’è la massima trasparenza».
Paolo Bordon, direttore generale dell’Apss trentina, entra nel dettaglio dell’indagine dell’Anac: «E’ vero che spendiamo di più e certamente dobbiamo puntare a una maggiore efficienza anche da questo punto di vista. Cercheremo di analizzare costruttivamente i dati dell’Anac. Tuttavia il fatto che preferiamo affidarci alla rete capillare delle farmacie e non alla gara pubblica con fornitura dei dispositivi medici negli ospedali, dipende dall’orografia del territorio del Trentino-Alto Adige e dalla consapevolezza che sarebbe complicato e non immediato per molti pazienti di alcune zone rifornirsi». in secondo luogo, spiega Bordon, sul costo incidono anche «all’informatizzazione e agli investimenti tecnologici dedicati al progetto @Home, che mediante una app e a piattaforme di ultima generazione ci permette di monitorare continuamente l’aderenza alle cure dei pazienti a domicilio, a cui periodicamente mandiamo anche infermieri e medici di secondo livello a casa». «Investendo sul domiciliare — continua con una metafora Bordon — spendiamo a valle, ma risparmiamo a
Walter Alotti (Uil) Chiediamo l’applicazione del «costo standard». E non trattative private, ma gare pubbliche nell’approvvigionamento delle forniture sanitarie
monte, infatti siamo una delle zone d’Italia con il più basso tasso di diabetici ricoverati e con la più alta aspettativa di vita in buona salute».
Anche a Bolzano si preferisce dare una lettura virtuosa della spesa. L’assessore alla Sanità Martha Stocker sottolinea «l’attività e gli investimenti sulla prevenzione e l’informazione che da noi sono continui. Siamo sempre in prima linea nel monitorare tra la popolazione chi è a rischio. Ora voglio approfondire i dati dell’Anac e capire nel dettaglio cosa influisce sulla spesa, ma a Bolzano c’è un altissimo livello di servizi e supporto al paziente».