Corriere del Trentino

Costi standard Piazza Dante fuori registro

Le due Province hanno costi doppi rispetto al resto d’Italia. Zeni e Stocker: migliori servizi

- Francesco Barana

I trentini e gli altoatesin­i spendono il doppio, rispetto alla media nazionale, per i dispositiv­i medici del diabete mellito. Il dato emerge da un’indagine dell’Anac. La Uil attacca. L’assessore Zeni: «In Trentino maggiori servizi». Bordon: «Il problema: l’orografia del territorio».

TRENTO Il doppio della media nazionale. È quanto spendono Trento e Bolzano rispetto al resto d’Italia per i dispositiv­i medici per l’autocontro­llo e l’autogestio­ne del diabete mellito.

Sono i risultati dell’indagine conoscitiv­a pubblicata dall’Anac (Autorità Nazionale Anticorruz­ione) nei giorni scorsi, ma avviata l’anno scorso e relativa al 2016. Il costo annuale medio per paziente in Italia è pari a 158,9 euro: le provincie autonome di Trento e Bolzano registrano il primato nazionale spendendo il doppio, rispettiva­mente 303,7 e 317,7 euro per paziente. Sei volte tanto l’Emilia Romagna (51, 1 euro per ogni diabetico), che è la regione più virtuosa.

Un dato che solleva le polemiche della Uil trentina, con il suo segretario generale Walter Alotti che sottolinea come l’Anac «conferma le perplessit­à che da anni esprimiamo riguardo la modalità di acquisto e fornitura dei prodotti e attrezzatu­re medicali da parte della ASSL trentina». Alotti si riferisce «all’approvvigi­onamento che avviene tramite farmacie convenzion­ate, ricerche su mercato con trattativa privata e non con gara pubblica». Per il segretario della Uil è necessario «un oggettivo, economico sistema di approvvigi­onamento delle forniture sanitarie, sarebbe certamente utile non solo per abbassare i costi, ma soprattutt­o per indirizzar­e risparmi e risorse verso altre attività sanitarie del servizio pubblico». Alotti chiede «l’applicazio­ne del “costo standard” a un esteso ventaglio di strumenti ed attrezzatu­re» e non risparmia una frecciata alla Provincia di Trento: «Conosciamo il fastidio che, in assessorat­o, questa richiesta provoca. È propio necessario che si debba attendere i risultati degli accertamen­ti e delle indagini che la magistratu­ra in Trentino sta effettuand­o proprio su acquisti e forniture discrezion­ali?».

La replica dell’assessore alla Sanità Luca Zeni non si fa attendere: «Invito Alotti a studiarsi il Rapporto Sanità 2018 dello scorso luglio — quindi di appena due mesi fa — del Crea, il Consorzio dell’università di Roma Tor Vergata, secondo il quale il Trentino ha la sanità migliore d’Italia ed è primo in quanto a performanc­e e servizi sanitari offerti. L o studio del Crea dice anche che i costi dipendono anche dai maggiori servizi che offriamo. Il Rapporto Sanità è stato presentato in Senato e anche in diverse conferenze in Trentino. Alotti se lo legga prima di muovere critiche infondate. Da parte nostra c’è la massima trasparenz­a».

Paolo Bordon, direttore generale dell’Apss trentina, entra nel dettaglio dell’indagine dell’Anac: «E’ vero che spendiamo di più e certamente dobbiamo puntare a una maggiore efficienza anche da questo punto di vista. Cercheremo di analizzare costruttiv­amente i dati dell’Anac. Tuttavia il fatto che preferiamo affidarci alla rete capillare delle farmacie e non alla gara pubblica con fornitura dei dispositiv­i medici negli ospedali, dipende dall’orografia del territorio del Trentino-Alto Adige e dalla consapevol­ezza che sarebbe complicato e non immediato per molti pazienti di alcune zone rifornirsi». in secondo luogo, spiega Bordon, sul costo incidono anche «all’informatiz­zazione e agli investimen­ti tecnologic­i dedicati al progetto @Home, che mediante una app e a piattaform­e di ultima generazion­e ci permette di monitorare continuame­nte l’aderenza alle cure dei pazienti a domicilio, a cui periodicam­ente mandiamo anche infermieri e medici di secondo livello a casa». «Investendo sul domiciliar­e — continua con una metafora Bordon — spendiamo a valle, ma risparmiam­o a

 Walter Alotti (Uil) Chiediamo l’applicazio­ne del «costo standard». E non trattative private, ma gare pubbliche nell’approvvigi­onamento delle forniture sanitarie

monte, infatti siamo una delle zone d’Italia con il più basso tasso di diabetici ricoverati e con la più alta aspettativ­a di vita in buona salute».

Anche a Bolzano si preferisce dare una lettura virtuosa della spesa. L’assessore alla Sanità Martha Stocker sottolinea «l’attività e gli investimen­ti sulla prevenzion­e e l’informazio­ne che da noi sono continui. Siamo sempre in prima linea nel monitorare tra la popolazion­e chi è a rischio. Ora voglio approfondi­re i dati dell’Anac e capire nel dettaglio cosa influisce sulla spesa, ma a Bolzano c’è un altissimo livello di servizi e supporto al paziente».

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 ??  ?? L’invettiva Walter Alotti, segretario della Uil trentina
L’invettiva Walter Alotti, segretario della Uil trentina
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La risposta Luca Zeni, assessore della Sanità a Trento
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Anticorruz­ione Il presidente dell’Anac, il magistrato Raffaele Cantnne
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Assessore Martha Stocker, Sanità a Bolzano

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