Tonini sfida il governo «Minaccia l’Autonomia»
TRENTO La manovra finanziaria varata dal Consiglio dei ministri configura la «restaurazione del peggior passato dell’Italia». Altro che cambiamento. Giorgio Tonini è chiaro: «Se questa sarà la strada su cui si andrà avanti, dovremo affrontare un passaggio molto delicato per il Trentino» ammette il candidato presidente dell’Alleanza democratica e popolare per l’autonomia a margine della presentazione della coalizione (Pd, Upt, Futura 2018) avvenuta ieri mattina in piazza Dante. «La richiesta di Ugo Rossi a Lega e Cinque stelle di neutralizzare queste misure per la Provincia? La condivido — sostiene l’ex senatore del Pd — ma voglio vedere se saranno in grado di farlo, perché mi sembrano due movimenti che lasciano molto poco spazio al confronto interno».
Lui, invece, ha contestato Matteo Renzi «anche quand’era potente»: «L’anno scorso, non più presidente del consiglio ma ancora segretario del Pd, scrisse in un libro di volere il deficit al 2,9% — racconta Tonini — Io, da presidente della commissione bilancio, misi nero su bianco in un articolo il mio disaccordo e con me altri del partito: non ho mai visto un leghista o un grillino che abbiano espresso esplicito dissenso rimanere al loro posto. Per questo, ribadisco, pensiamoci bene prima di affidare la rappresentanza del Trentino, tanto più in un fase in cui si vedrà una trattativa difficile col governo, a una persona che rispetto a questo non ha nessuna autonomia politica».
È un concetto che Tonini esprime anche ai sostenitori dell’Alleanza intervenuti alla presentazione: «Sappiamo che la partita non è a undici ma a due e che se il nostro avversario, Maurizio Fugatti, sarà eletto presidente, il Trentino sarà meno autonomo perché il suo partito ha una catena di comando militare e le decisioni fondamentali verranno prese di fatto nello studio del Viminale». E se a capo dell’autonomia ci sarà qualcuno che «dirà sì prima ancora che gli venga chiesto» è evidente che negoziare gli effetti della manovra sulla nostra finanza provinciale «sarà molto facile per il governo». Anche perché, secondo Tonini, «lo sforamento del deficit che è stato previsto non sarà sufficiente per coprire tutte le spese che sono state ipotizzate, è probabile che Lega e 5 Stelle vorranno fare dei tagli — ipotizza — e come sempre tagliare sulle autonomie speciali è una tentazione forte di qualunque governo». Da qui la sottolineatura: «Noi le decisioni le prendiamo qui, discutendo nelle istituzioni trentine». Con il segretario del Pd Giuliano Muzio a ribadire
Fravezzi
Quello che ci unisce è la volontà di ritornare a fare squadra
Ghezzi
«Sono tornato al Muse per cogliere le criticità del sistema ricerca»
la volontà di «difendere l’autonomia per essere protagonisti del nostro futuro e non subire scelte che arrivano da altri luoghi, mantenendo saldi i legami con l’Europa».
Paolo Ghezzi, a un mese di distanza dalla convention al Muse che sembrava averlo lanciato alla guida della coalizione, è tornato al museo nella Notte dei ricercatori per «cogliere le criticità che ci sono nell’eccellenza trentina della ricerca: anche su questo si deve lavorare per fare meglio». Vittorio Fravezzi, infine, ribadisce che «il minimo comun denominatore alle tre liste è la volontà di tornare a fare squadra, essere più collegiali, fare ammenda rispetto alle cose che sono state calate dall’alto e non hanno funzionato».