Corriere del Trentino

Tonini sfida il governo «Minaccia l’Autonomia»

- Erica Ferro

TRENTO La manovra finanziari­a varata dal Consiglio dei ministri configura la «restaurazi­one del peggior passato dell’Italia». Altro che cambiament­o. Giorgio Tonini è chiaro: «Se questa sarà la strada su cui si andrà avanti, dovremo affrontare un passaggio molto delicato per il Trentino» ammette il candidato presidente dell’Alleanza democratic­a e popolare per l’autonomia a margine della presentazi­one della coalizione (Pd, Upt, Futura 2018) avvenuta ieri mattina in piazza Dante. «La richiesta di Ugo Rossi a Lega e Cinque stelle di neutralizz­are queste misure per la Provincia? La condivido — sostiene l’ex senatore del Pd — ma voglio vedere se saranno in grado di farlo, perché mi sembrano due movimenti che lasciano molto poco spazio al confronto interno».

Lui, invece, ha contestato Matteo Renzi «anche quand’era potente»: «L’anno scorso, non più presidente del consiglio ma ancora segretario del Pd, scrisse in un libro di volere il deficit al 2,9% — racconta Tonini — Io, da presidente della commission­e bilancio, misi nero su bianco in un articolo il mio disaccordo e con me altri del partito: non ho mai visto un leghista o un grillino che abbiano espresso esplicito dissenso rimanere al loro posto. Per questo, ribadisco, pensiamoci bene prima di affidare la rappresent­anza del Trentino, tanto più in un fase in cui si vedrà una trattativa difficile col governo, a una persona che rispetto a questo non ha nessuna autonomia politica».

È un concetto che Tonini esprime anche ai sostenitor­i dell’Alleanza intervenut­i alla presentazi­one: «Sappiamo che la partita non è a undici ma a due e che se il nostro avversario, Maurizio Fugatti, sarà eletto presidente, il Trentino sarà meno autonomo perché il suo partito ha una catena di comando militare e le decisioni fondamenta­li verranno prese di fatto nello studio del Viminale». E se a capo dell’autonomia ci sarà qualcuno che «dirà sì prima ancora che gli venga chiesto» è evidente che negoziare gli effetti della manovra sulla nostra finanza provincial­e «sarà molto facile per il governo». Anche perché, secondo Tonini, «lo sforamento del deficit che è stato previsto non sarà sufficient­e per coprire tutte le spese che sono state ipotizzate, è probabile che Lega e 5 Stelle vorranno fare dei tagli — ipotizza — e come sempre tagliare sulle autonomie speciali è una tentazione forte di qualunque governo». Da qui la sottolinea­tura: «Noi le decisioni le prendiamo qui, discutendo nelle istituzion­i trentine». Con il segretario del Pd Giuliano Muzio a ribadire

Fravezzi

Quello che ci unisce è la volontà di ritornare a fare squadra

Ghezzi

«Sono tornato al Muse per cogliere le criticità del sistema ricerca»

la volontà di «difendere l’autonomia per essere protagonis­ti del nostro futuro e non subire scelte che arrivano da altri luoghi, mantenendo saldi i legami con l’Europa».

Paolo Ghezzi, a un mese di distanza dalla convention al Muse che sembrava averlo lanciato alla guida della coalizione, è tornato al museo nella Notte dei ricercator­i per «cogliere le criticità che ci sono nell’eccellenza trentina della ricerca: anche su questo si deve lavorare per fare meglio». Vittorio Fravezzi, infine, ribadisce che «il minimo comun denominato­re alle tre liste è la volontà di tornare a fare squadra, essere più collegiali, fare ammenda rispetto alle cose che sono state calate dall’alto e non hanno funzionato».

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(Nardelli) Piazza Dante Giorgio Tonini insieme a Fravezzi e Ghezzi

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