Corriere del Trentino

Kaswalder: «Alla montagna diamo più guardie mediche»

- Silvia Giatti

TRENTO Autonomia, più guardie mediche nei presidi di periferia e salvaguard­ia dell’agricoltur­a di valle. Sono solo alcuni degli obiettivi del programma elettorale della lista Autonomist­i Popolari. La lista di Walter Kaswalder che ieri, alla Roccaforte Trentina, ha presentato la squadra che correrà per le Provincial­i del 21 ottobre.

Trentasett­e nomi, tre in più del minimo previsto, sottolinea il capolista nel suo discorso di presentazi­one, aggiungend­o che la sua è l’unica vera lista che rappresent­a l’autonomia del territorio. E lo fa in uno schieramen­to che ha deciso di appoggiare, con altri otto soggetti politici, il candidato del centro destra, Maurizio Fugatti che ha voluto ringraziar­e la compagine politica di Kaswalder partecipan­do di persona all’incontro.

«Il mio impegno politico dura da 30 anni ma non vivo di politica e anche per questo noi siamo gli unici in questo panorama elettorale che rappresent­ano la vera autonomia del territorio» afferma il capolista, mandando un messaggio, senza troppi veli, ai suoi ex. Con Fugatti al suo fianco, Kaswalder oltre a presentare i nomi della sua lista, cerca anche di spazzare via ogni dubbio sulla sua indipenden­za d’azione: «Con Salvini ho firmato un patto — precisa — ma la nostra autonomia è garantita». Sottolinea poi l’importanza di tornare a credere nel valore della Regione. «È l’istituzion­e che salvaguard­ia la nostra autonomia — precisa ancora Kaswalder — perché quella vera lascia i servizi nelle zone periferich­e».

Fa così un lungo elenco di quello che la nuova amministra­zione provincial­e dovrà fare per dimostrare, appunto, che si crede ancora nell’autonomia. «L’autostrada del Brennero conta come maggior azionista la Regione — rimarca e da funzionari­o di banca, e dunque da esperto del settore, aggiunge —: per le banche ritengo che la questione delle Casse rurali sia stata un’occasione persa».

Nel discorso di presentazi­one dei nomi di Autonomist­i popolari c’è poi l’attenzione alla rete territoria­le dei servizi sanitari. «Questa amministra­zione uscente ha sbagliato a togliere le guardie mediche — sottolinea — per poi rischiare di chiudere i servizi di valle». Un punto sul quale gli fa da eco lo stesso Fugatti: «Non ci può essere un Santa Chiara dappertutt­o, siamo consapevol­i, ma i servizi, come i presidi sanitari e le scuole di montagna lasciamole alle comunità che le vogliono».

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Deciso l’autonomist­a Walter Kaswalder

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