Uxoricidio, svolta nell’autopsia: Alexandra uccisa con 43 coltellate
Beutel si sarebbe accanito sulla moglie già morta. L’avvocato: è un caso di raptus
BOLZANO L’autopsia eseguita ieri sul cadavere di Alexandra Riffeser, la donna meranese di 34 anni uccisa lunedì dal marito Johannes Beutel, ha avuto un esito clamoroso: la donna è stata accoltellata addirittura 43 volte, e non 12 come inizialmente ipotizzato dagli inquirenti in base ad un primo sommario esame esterno del cadavere. Il patologo incaricato dalla Procura di Bolzano, Dario Raniero, medico legale dell’università di Verona, ha eseguito ieri l’autopsia: «Il medico — comunica la Procura — ha accertato che sono state inferte 43 coltellate alla vittima. Le ferite sono compatibili con il coltello tipo butterfly trovato nell’appartamento. La vittima per difendersi ha morso l’indagato ad un dito».
L’esame autoptico ha dunque fornito nuovi e inaspettati risultati: dal primo, e comunque provvisorio, esame esterno del cadere era emerso che le ferite sarebbero state 12, di cui una mortale al collo. Nel corso dell’autopsia, l’anatomopatologo ha invece riscontrato sul corpo della vittima addirittura 43 ferite da arma da taglio. La differenza rispetto alla prima cifra si potrebbe in parte spiegare con il fatto che alcune coltellate sarebbero state messe a segno nello stesso punto e risulterebbero sovrapposte tra loro, quindi non riscontrabili superficialmente ma solo attraverso un più dettagliato esame qual è, appunto, l’autopsia. Se la responsabilità dell’omicidio è accertata — Johannes Beutel ha infatti reso ampia confessione sia dopo il fatto che nella successiva udienza di convalida dell’arresto — l’esito dell’autopsia rappresenta comunque un elemento molto importante per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. Al riguardo, l’alto numero di coltellate potrebbe confermare l’ipotesi del «dolo d’impeto», cioè del raptus, seguita finora sia dagli inquirenti che dalla difesa. L’avvocato Markus Vorhauser, difensore di fiducia di Beutel, osserva: «L’alto numero di coltellate è il segno di un accanimento sul corpo della vittima, anche dopo il decesso: in tedesco si definisce Übertötung ed è frequentemente riscontrabile nella casistica degli omicidi per raptus. Attendo comunque l’esito completo dell’esame autoptico, che sarà depositato entro 60 giorni dall’anatomopatologo». L’avvocato ha fatto visita, anche ieri, a Johannes Beutel, rinchiuso nel carcere di via Dante a Bolzano. L’uomo, cittadino austriaco di 38 anni originario del Voralberg, parla poco l’italiano e non avrebbe molti contatti con gli altri detenuti. «Il mio assistito — aggiunge l’avvocato — si rende conto della gravità di quanto ha commesso». La prossima settimana la polizia scientifica di Padova svolgerà un sopralluogo all’interno dell’appartamento per raccogliere ulteriori elementi di prova.
Dinamica La vittima aveva cercato di difendersi mordendo il marito alla mano