Corriere del Trentino

Rimanere prigionier­i

- Luca Malossini

Oppure rendersi protagonis­ti di una visione aperta di sviluppo, capace di creare massa critica, pensando che oggi se si vuole essere determinan­ti e ascoltati, non sempliceme­nte sopportati, ci si deve alleare. Ciò che è accaduto, ad esempio, l’altro giorno nell’ambito della concession­e per l’A22, con un tavolo negoziale che ha visto da una parte il ministro Toninelli e dall’altra Trentino, Alto Adige, Veneto, Friuli, indica la strada da intraprend­ere. Altre scorciatoi­e non sono ammesse o meglio, sono destinate a condurre nel baratro.

Ma il procurator­e Pozzato ha fatto anche un’altra sottolinea­tura: «Le vicende che hanno originato cause risarcitor­ie — ha detto — sono legate anche ad amministra­tori onesti che hanno adottato soluzioni semplifica­te sbagliate». Davanti alla giungla burocratic­a torna in auge l’arte dell’arrangiars­i, di trovare soluzioni al di fuori delle regole. A prescinder­e dalla buona fede, siamo in presenza di una palese violazione che non è possibile tollerare e che nei fatti alimenta sull’esterno quel sentimento rancoroso nei confronti di un’Autonomia che in barba alle leggi tutto può.

Il presidente del Consorzio dei Comuni, Paride Gianmoena, ha indicato una via per uscire dal tunnel: accelerare su fusioni o gestioni associate tra municipi. Una prospettiv­a allo stato attuale condivisib­ile (peraltro già in atto da qualche anno) che consente di produrre risparmi ma soprattutt­o di muoversi con maggiore tranquilli­tà tra norme e regolament­i. Se il motto «piccolo è bello» non esiste più per il Trentino, inteso come territorio, a maggior ragione deve valere per i Comuni. Il campanilis­mo,

Il rischio

Evitiamo le deviazioni che annacquano il sentiment intorno all’autonomia

che non significa identità culturale ma sempliceme­nte bulimia di servizi: voglio tutto altrimenti non esisto, non ha più motivo d’essere. Il cambiament­o ha già imposto le sue regole, adeguarsi vuol dire sopravvive­re ma pure rafforzare il legame con i cittadini attraverso servizi qualitativ­amente elevati evitando nel contempo quelle «deviazioni di risorse pubbliche» che contribuis­cono ad annacquare il sentiment attorno all’autonomia. Anche questa è una bella sfida per la classe politica.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy