REFERENDUM Una chance persa
Lo dico con grande tristezza. Il «suggerimento» a starsene a casa rivolto ai censiti dal sindaco del Comune di Cavalese hanno avuto successo inducendo buona parte della cittadinanza a non recarsi alle urne ad esercitare il proprio diritto al voto sul tema del teatro.
Il successo della strategia messa in atto da queste persone permette alcune importanti considerazioni. In primo luogo è chiaro come invitare i cittadini a disertare le urne per far saltare un referendum non vuol dire supportare le ragioni di chi si oppone al quesito referendario. Significa solo che si ha una gran paura di perdere e quindi si cerca di far saltare il tavolo senza giocare la partita.
In secondo luogo emerge chiaro il disprezzo in cui certi politici locali tengono i diritti dei cittadini, specie quando questi possono confliggere con le decisioni che essi hanno preso nel chiuso delle stanze del potere. Non pare esagerato constatare come queste persone appaiano più simili a signorotti medioevali che a pubblici ufficiali eletti in una Repubblica democratica. Giusto per confermare quest’impressione, loro ci hanno anche aggiunto «inviti» pubblici e privati al non voto, ben consapevoli del potenziale effetto intimidatorio che simili uscite possono avere in realtà piccole come quella di Cavalese.
La terza e ultima valutazione riguarda invece quella minoranza di persone con la schiena dritta che nonostante tutto hanno deciso di far sentire la loro voce, anche esprimendosi per il no. A questi cittadini coraggiosi va il mio ringraziamento. A Cavalese bisogna ripartire da loro.
Alex Marini, candidato M5s