Gli esperti «Antismog, giusto fermare gli Euro 3»
Smog, parlano i tecnici: auto elettriche, crescita esponenziale
«Giusto fermare i diesel Euro 3, ma servono delle compensazioni». Questo il giudizio degli esperti, riuniti ieri a Villa Madruzzo per un convegno sulla mobilità elettrica. In mattinata a Mesiano è stata inaugurata la laurea in meteorologia.
TRENTO Vietare la circolazione ai diesel Euro3? Sì, purché si tratti di un’interdizione «accompagnata».
Nel difficile gioco a incastro tra le esigenze degli utenti della strada e la necessità globale di ridurre l’inquinamento, occorre trovare la giusta via di mezzo: «Elasticità e sistemi di incentivazione» per Andrea Zaghi, direttore affari e servizi associativi di Elettricità futura. Nell’ottica di una «comprensione del contesto complessivo» secondo le parole di Luigi Crema, responsabile dell’unità Ares della Fondazione Bruno Kessler.
«Occorre comprendere sia l’esigenza dell’utenza di mobilità nel contesto urbano, sia la necessità di ridurre progressivamente le emissioni inquinanti nei centri abitati — chiosa Crema a margine dell’incontro su sostenibilità e mobilità elettrica urbana organizzato ieri a Villa Madruzzo dall’associazione Sustainable economy — penso sia difficile adottare soluzioni di breve periodo, servirà una programmazione progressiva di uscita di certe forme di veicoli dalla circolazione urbana, anche se a livello nazionale l’approccio prevede modifiche drastiche anche in tempi rapidi, ovvero la cessazione della vendita di veicoli a benzina e gasolio al 2030».
L’ipotesi di estendere il blocco alla circolazione dei veicoli diesel Euro3 al vaglio degli esperti del Comune di Trento e dell’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente nell’ambito del piano antismog (Corriere del Trentino di ieri) è una misura che «molte città italiane tra cui la mia, Bologna, hanno già adottato — ammette Zaghi, membro dell’associazione che raggruppa circa 650 produttori di energia elettrica in tutta Italia — per non mettere in crisi le persone si dovrà avere elasticità e prevedere sistemi di incentivazione per passare ad auto meno impattanti da punto di vista ambientale».
Tradotto: trasporto pubblico locale efficiente, car e pool sharing. «Presa così la misura può risultare vessatoria per alcuni — sottolinea Zaghi — va inserita in un contesto più ampio». Lo stesso che invita a considerare Crema, che con Fbk all’interno del progetto europeo Stardust coordina un’attività di studio e analisi per lo sviluppo di un piano della mobilità elettrica per il Comune di Trento con tecnici dell’amministrazione, Set distribuzione ed Eurac.
A ogni modo nelle città italiane la situazione per quanto riguarda la qualità dell’aria è sempre più negativa: «Nel solo 2017 39 capoluoghi di provincia hanno superato il limite indicato dall’Unione europea» riporta Zaghi. La crescita delle auto elettriche, tuttavia, è «esponenziale»: «A livello mondiale dallo 0,17% del 2012 si raggiungerà quest’anno il 2% delle immatricolazioni complessive — fa sapere — con due milioni di nuove auto elettriche sul mercato».
Nel frattempo, si attendono le decisioni dell’amministrazione e dei tecnici dell’Appa su modalità e tempi dell’applicazione del piano anti smog per la prossima stagione invernale. Il confronto tra esperti dovrebbe avvenire nel corso di questa settimana, per poi arrivare all’applicazione dei divieti — confermati o estesi rispetto allo scorso anno — tra novembre e dicembre. Nel resto del Nord Italia, invece, le misure sono già partite, anche se a macchia di leopardo.