L’esordio di Riconquistare l’Italia «Sovranisti ma socialdemocratici»
Monegaglia: «Difendiamo la nostra Costituzione dal diritto europeo»
TRENTO Diffidare delle imitazioni: «Il sovranismo è nato con noi, siamo noi ad aver coniato questo neologismo nel 2011» dice Federico Monegaglia, candidato presidente di Riconquistare l’Italia, la ista sovranista costola del movimento Fronte Sovranista Italiano, nato proprio sette anni fa e che rivendica la primogenitura del sovranismo. E pure la semantica: «La parola sovranismo, una volta entrata nel circuito mainstream politico-mediatico, ha perso il suo significato di partenza e la sua limpidezza originaria. E ha assunto una connotazione politica che non è la nostra e che noi non condividiamo». Perché si può essere sovranisti senza essere identitari, o di destra, Anzi: «Noi siamo socialdemocratici» svela sorprendentemente Monegaglia.
Sovranisti di sinistra?
«Sovranisti che s’ispirano alla sovranità della Costituzione italiana come fonte primaria del diritto che regola la nostra società. Costituzione da ricollocare al primo posto rispetto al diritto europeo che oggi ha preso il primato».
Faccia un esempio.
«Il Titolo III della nostra Carta che regola i rapporti economici. Le pare che i trattati europei iperliberisti siano ispirati agli stessi principi sociali?».
Siete euroscettici. Perché non vi siete alleati con la Lega di Fugatti?
«Non ci piace la flat tax, noi siamo per la progressività fiscale. E poi la Lega non è antieuropeista, tra il suo elettorato ha molti imprenditori che esportano e che beneficiano dell’euro. Magari esiste una parte della Lega che sull’Ue la pensa come noi, ma quel partito ha troppe facce, come possiamo fidarci? E poi se il Pd sull’immigrazione è troppo permissivo, la Lega è troppo dura, Siamo contrari agli opposti estremismi»
Con i migranti cosa si deve fare?
«I profughi e i rifugiati politici vanno accolti, lo dice la Costituzione ed è anche giusto eticamente. I migranti economici? Non vanno respinti per principio, ma serve una regolamentazione degli arrivi».
Né con la destra né con il centrosinistra...
«Ma perché il Pd è di sinistra? Cos’è rimasto nel Pd di socialdemocratico? Il Pd da anni appoggia acriticamente le peggiori politiche liberiste dell’Ue».
Perché un trentino dovrebbe votare per voi? Cosa vi differenzia dagli altri partiti?
«Noi abbiamo una visione politica e sociale d’insieme che gli altri non hanno. Gli altri si limitano a individuare possibili soluzioni caso per caso, mentre noi abbiamo una precisa impronta socialdemocratica: siamo per un netto e forte l’intervento pubblico con tre principi cardine».
Quali?
«Redistribuzione dei redditi, mobilità sociale e primato della politica sull’economia».
Vi siete dati un obiettivo di voti?
«Ci stiamo presentando per la prima volta in diverse zone d’Italia. Vogliamo farci conoscere e crearci una base di consenso in vista del vero traguardo che sono le prossime elezioni politiche che si terranno nel 2022 o 2023. Sarebbe già tanto entrare in consiglio, quello che mi preme è però dire una cosa...»
Prego
«Chiediamo agli elettori di rifiutare il cosiddetto voto utile su cui è fondata la legge elettorale e che tra l’altro contravviene al principio costituzionale della rappresentatività A forza di voti utili guardate che classe dirigente mediocre si è creata nel Paese e in Trentino».