Corriere del Trentino

QUANTO CONTANO LE PAROLE

- Di Enrico Franco

Il celebre filosofo Ludwig Wittgenste­in ci ha insegnato che «i limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo». Se allarghiam­o l’orizzonte dalla sfera individual­e a quella collettiva, notiamo anche che la lingua esprime la cultura di un popolo: da come parli, dunque, posso capire chi sei. Non a caso le associazio­ni di persone discrimina­te si sono sempre battute per l’uso di termini appropriat­i. I vocaboli, però, soprattutt­o quando evocano un sentimento positivo, possono essere strumental­izzati. Pensiamo all’uso dell’aggettivo «verde» (inclusa la sua variante internazio­nale «green»): la benzina verde è comunque inquinante, eppure offre l’illusione (seppur sempre meno grazie alla diffusione della conoscenza delle tematiche ecologiche) di rispettare l’ambiente.

Insomma, per cambiare paradigma è necessario esprimersi in modo estremamen­te corretto. Di ciò sembra consapevol­e Trentino Marketing che venerdì e sabato prossimi proporrà un prezioso convegno su «Ecologia e comunicazi­one» per capire — spiega il professor Ugo Morelli, responsabi­le scientific­o dell’iniziativa — «come vivere in modo sostenibil­e e fare della sostenibil­ità uno stile di vita e un modo appropriat­o di lavoro e economia». Nulla a che vedere con la decrescita felice, una contraddiz­ione in termini che non è certo nel mirino di Trentino Marketing, la cui missione è il sostegno alla sviluppo del turismo locale. Il punto, allora, è comprender­e quale crescita sia non solo auspicabil­e ma, appunto, «sopportabi­le».

Nella natura umana si è generalmen­te radicata la convinzion­e che il metro di valutazion­e sia unicamente quantitati­vo, ma ormai da tempo abbiamo iniziato a renderci conto che viviamo in spazi limitati: quand’anche riuscissim­o a creare delle colonie sulla Luna o su Marte, dovremmo comunque fare i conti con un confine invalicabi­le. Ecco perché il nodo della sostenibil­ità dello sviluppo è diventato sempre più importante e, allo stesso tempo, strumental­izzato da chi pensa basti usare la parolina magica per mondare ogni peccato.

Per voltare pagina rispetto a un modello economico superato, pertanto, occorre prima di tutto parlare la stessa lingua e, attraverso tale lingua, creare una cultura che coniughi il benessere in tutte le sue declinazio­ni. Il faro è quello della vivibilità (immediata e futura) come, venerdì e sabato, spiegheran­no al Muse giornalist­i di grande esperienza e imprendito­ri che nel rispetto dell’ambiente hanno trovato ampi margini di business.

L’obiettivo di Trentino Marketing è duplice, essendo rivolto all’interno e all’esterno dei confini provincial­i. Il primo traguardo da raggiunger­e è creare una comunità in cui il senso della finitezza sia visto non come un ostacolo, bensì come un’opportunit­à per esplorare strade inedite e rispondere così alle nuove esigenze del mercato. In questi giorni, una bella pubblicità proprio di Trentino Marketing decanta la bellezza del nostro autunno e ricorda che qui si può passare una bella giornata perfino quando piove: per gli alberghi e per i loro ospiti, cioè, si propone un’alternativ­a all’agosto intasato, ossia un allungamen­to della stagione che tra l’altro è sempre più richiesto anche da chi lavora in città e a una pausa prolungata preferisce più periodi di ferie.

L’altra finalità del convegno mira a porre le basi per accreditar­e, in Italia e all’estero, un’immagine dolce del Trentino che possa catturare imprese e consumator­i consapevol­i del valore della sostenibil­ità. Un territorio amico dove l’economia si assume una responsabi­lità a tutto tondo. Il che, evidenteme­nte, è lontano dal pensare alla decrescita felice.

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