QUANTO CONTANO LE PAROLE
Il celebre filosofo Ludwig Wittgenstein ci ha insegnato che «i limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo». Se allarghiamo l’orizzonte dalla sfera individuale a quella collettiva, notiamo anche che la lingua esprime la cultura di un popolo: da come parli, dunque, posso capire chi sei. Non a caso le associazioni di persone discriminate si sono sempre battute per l’uso di termini appropriati. I vocaboli, però, soprattutto quando evocano un sentimento positivo, possono essere strumentalizzati. Pensiamo all’uso dell’aggettivo «verde» (inclusa la sua variante internazionale «green»): la benzina verde è comunque inquinante, eppure offre l’illusione (seppur sempre meno grazie alla diffusione della conoscenza delle tematiche ecologiche) di rispettare l’ambiente.
Insomma, per cambiare paradigma è necessario esprimersi in modo estremamente corretto. Di ciò sembra consapevole Trentino Marketing che venerdì e sabato prossimi proporrà un prezioso convegno su «Ecologia e comunicazione» per capire — spiega il professor Ugo Morelli, responsabile scientifico dell’iniziativa — «come vivere in modo sostenibile e fare della sostenibilità uno stile di vita e un modo appropriato di lavoro e economia». Nulla a che vedere con la decrescita felice, una contraddizione in termini che non è certo nel mirino di Trentino Marketing, la cui missione è il sostegno alla sviluppo del turismo locale. Il punto, allora, è comprendere quale crescita sia non solo auspicabile ma, appunto, «sopportabile».
Nella natura umana si è generalmente radicata la convinzione che il metro di valutazione sia unicamente quantitativo, ma ormai da tempo abbiamo iniziato a renderci conto che viviamo in spazi limitati: quand’anche riuscissimo a creare delle colonie sulla Luna o su Marte, dovremmo comunque fare i conti con un confine invalicabile. Ecco perché il nodo della sostenibilità dello sviluppo è diventato sempre più importante e, allo stesso tempo, strumentalizzato da chi pensa basti usare la parolina magica per mondare ogni peccato.
Per voltare pagina rispetto a un modello economico superato, pertanto, occorre prima di tutto parlare la stessa lingua e, attraverso tale lingua, creare una cultura che coniughi il benessere in tutte le sue declinazioni. Il faro è quello della vivibilità (immediata e futura) come, venerdì e sabato, spiegheranno al Muse giornalisti di grande esperienza e imprenditori che nel rispetto dell’ambiente hanno trovato ampi margini di business.
L’obiettivo di Trentino Marketing è duplice, essendo rivolto all’interno e all’esterno dei confini provinciali. Il primo traguardo da raggiungere è creare una comunità in cui il senso della finitezza sia visto non come un ostacolo, bensì come un’opportunità per esplorare strade inedite e rispondere così alle nuove esigenze del mercato. In questi giorni, una bella pubblicità proprio di Trentino Marketing decanta la bellezza del nostro autunno e ricorda che qui si può passare una bella giornata perfino quando piove: per gli alberghi e per i loro ospiti, cioè, si propone un’alternativa all’agosto intasato, ossia un allungamento della stagione che tra l’altro è sempre più richiesto anche da chi lavora in città e a una pausa prolungata preferisce più periodi di ferie.
L’altra finalità del convegno mira a porre le basi per accreditare, in Italia e all’estero, un’immagine dolce del Trentino che possa catturare imprese e consumatori consapevoli del valore della sostenibilità. Un territorio amico dove l’economia si assume una responsabilità a tutto tondo. Il che, evidentemente, è lontano dal pensare alla decrescita felice.