Guai Astaldi, Cna preoccupata per il Tunnel
I lavori del Tunnel del Brennero proseguono, ma ora sul progetto incombono i guai del colosso Astaldi, valutato dall’agenzia di rating Standart&Poor’s a livello «D», vale a dire default. «Un fallimento di Astaldi potrebbe avere ripercussioni» commenta Corrarati di Cna.
BOLZANO I lavori del tunnel del Brennero proseguono — ieri la giunta ha approvato i lavori preparatori alla stazione di Fortezza —, ma i guai che stanno colpendo il colosso Astaldi, valutato da dall’agenzia di rating Standard&Poor’s a livello «D», vale a dire default, preoccupano molto. «Il fallimento di Astaldi potrebbe avere ripercussioni» afferma Claudio Corrarati di Cna.
Astaldi è una delle più grandi aziende di costruzioni in Italia (fatturato di 3,1 miliardi nel 2017) e fa parte di molti consorzi. Secondo gruppo a livello nazionale, è entrato in difficoltà a causa di problemi in Turchia e in Venezuela, dopodiché ha fatto richiesta di concordato preventivo, fatto che ha provocato un forte crollo in Borsa.
Infine per l’agenzia Standard&Poor’s il rating di Astaldi è scivolato a «D», il livello più basso di merito di credito. La richiesta di concordato preventivo in bianco «prevede la sospensione dei pagamenti» ai creditori impedendo eventuali atti ingiuntivi. Per S&P «equivale ad un default».
A queste notizie la Cna esprime forte preoccupazione: «Anche se a costruire la galleria di base è un raggruppamento d’imprese di cui Astaldi ha il 42,51% — afferma il presidente Corrarati — il fallimento di Astaldi, che speriamo venga scongiurato, potrebbe avere ripercussioni nella realizzazione del tunnel del Brennero, perché i partner rimanenti dovrebbero subentrare nelle lavorazioni. Ma temiamo possa avere conseguenze pesanti anche per i tanti subappaltatori locali impegnati nel cantiere. Si tratta di ditte artigiane di movimento terra, carpenteria metallica e impiantistica. Il rischio concreto, come già avvenuto tante altre volte, è che i subappaltatori non ricevano le spettanze, finendo a loro volta in difficoltà per crisi di liquidità e senza aiuto alcuno dalle banche». «Un concordato preventivo — approfondisce Corrarati — per i subappaltatori significa ricevere in media il 30% delle spettanze, o anche meno. Chiediamo alla Province di Bolzano e di Trento, tenendo conto anche delle potenziali ricadute sulle tratte di accesso al Tunnel del Brennero, di vigilare sull’evolversi della situazione e di mettere in campo tutte le azioni possibili, in sinergia con le banche, i confidi e le società di sistema, per tutelare le piccole imprese del territorio impegnate nei cantieri Astaldi».
Intanto ieri la giunta provinciale bolzanina ha compiuto un ulteriore passo in avanti nell’iter di costruzione della galleria di base del Brennero Bbt. Per realizzare gli impianti nella zona di Fortezza, occorrerà demolire edifici dismessi e risanare terreni, anche da eventuali relitti bellici. In tutto si tratta di una ventina di edifici per complessivi 25.000 metri cubi e una tettoia da demolire. Inoltre sarà risanato il terreno su due aree utilizzate in passato e che ora presentano segni di inquinamento da idrocarburi. L’areale interessato dagli interventi, di circa 5,5 ettari, dove in futuro sorgeranno le nuove opere e gli impianti del nodo di Fortezza, dovrà essere anche sgomberato da residuati bellici che dovranno essere asportati e smaltiti. Il trasporto del materiale avverrà grazie alla nuova strada di accesso Riol.
Corrarati
I partner dovrebbero subentrare all’azienda Conseguenze pesanti potrebbero colpire i piccoli subappaltatori