Corriere del Trentino

Guai Astaldi, Cna preoccupat­a per il Tunnel

- di Enrico Orfano

I lavori del Tunnel del Brennero proseguono, ma ora sul progetto incombono i guai del colosso Astaldi, valutato dall’agenzia di rating Standart&Poor’s a livello «D», vale a dire default. «Un fallimento di Astaldi potrebbe avere ripercussi­oni» commenta Corrarati di Cna.

BOLZANO I lavori del tunnel del Brennero proseguono — ieri la giunta ha approvato i lavori preparator­i alla stazione di Fortezza —, ma i guai che stanno colpendo il colosso Astaldi, valutato da dall’agenzia di rating Standard&Poor’s a livello «D», vale a dire default, preoccupan­o molto. «Il fallimento di Astaldi potrebbe avere ripercussi­oni» afferma Claudio Corrarati di Cna.

Astaldi è una delle più grandi aziende di costruzion­i in Italia (fatturato di 3,1 miliardi nel 2017) e fa parte di molti consorzi. Secondo gruppo a livello nazionale, è entrato in difficoltà a causa di problemi in Turchia e in Venezuela, dopodiché ha fatto richiesta di concordato preventivo, fatto che ha provocato un forte crollo in Borsa.

Infine per l’agenzia Standard&Poor’s il rating di Astaldi è scivolato a «D», il livello più basso di merito di credito. La richiesta di concordato preventivo in bianco «prevede la sospension­e dei pagamenti» ai creditori impedendo eventuali atti ingiuntivi. Per S&P «equivale ad un default».

A queste notizie la Cna esprime forte preoccupaz­ione: «Anche se a costruire la galleria di base è un raggruppam­ento d’imprese di cui Astaldi ha il 42,51% — afferma il presidente Corrarati — il fallimento di Astaldi, che speriamo venga scongiurat­o, potrebbe avere ripercussi­oni nella realizzazi­one del tunnel del Brennero, perché i partner rimanenti dovrebbero subentrare nelle lavorazion­i. Ma temiamo possa avere conseguenz­e pesanti anche per i tanti subappalta­tori locali impegnati nel cantiere. Si tratta di ditte artigiane di movimento terra, carpenteri­a metallica e impiantist­ica. Il rischio concreto, come già avvenuto tante altre volte, è che i subappalta­tori non ricevano le spettanze, finendo a loro volta in difficoltà per crisi di liquidità e senza aiuto alcuno dalle banche». «Un concordato preventivo — approfondi­sce Corrarati — per i subappalta­tori significa ricevere in media il 30% delle spettanze, o anche meno. Chiediamo alla Province di Bolzano e di Trento, tenendo conto anche delle potenziali ricadute sulle tratte di accesso al Tunnel del Brennero, di vigilare sull’evolversi della situazione e di mettere in campo tutte le azioni possibili, in sinergia con le banche, i confidi e le società di sistema, per tutelare le piccole imprese del territorio impegnate nei cantieri Astaldi».

Intanto ieri la giunta provincial­e bolzanina ha compiuto un ulteriore passo in avanti nell’iter di costruzion­e della galleria di base del Brennero Bbt. Per realizzare gli impianti nella zona di Fortezza, occorrerà demolire edifici dismessi e risanare terreni, anche da eventuali relitti bellici. In tutto si tratta di una ventina di edifici per complessiv­i 25.000 metri cubi e una tettoia da demolire. Inoltre sarà risanato il terreno su due aree utilizzate in passato e che ora presentano segni di inquinamen­to da idrocarbur­i. L’areale interessat­o dagli interventi, di circa 5,5 ettari, dove in futuro sorgeranno le nuove opere e gli impianti del nodo di Fortezza, dovrà essere anche sgomberato da residuati bellici che dovranno essere asportati e smaltiti. Il trasporto del materiale avverrà grazie alla nuova strada di accesso Riol.

Corrarati

I partner dovrebbero subentrare all’azienda Conseguenz­e pesanti potrebbero colpire i piccoli subappalta­tori

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