Corriere del Trentino

Translagor­ai, partiti in fibrillazi­one Protesta online: undicimila adesioni

Ambiente, il progetto divide. Cattani (Futura): «Gravi criticità». Zeni (Pd): nessuna infrastrut­tura

- Ma. Gio.

Il progetto di riqualific­azione della Translagor­ai agita la campagna elettorale: i partiti sono divisi. Quasi undicimila adesioni alla protesta online. L’attore Andrea Castelli: «Sono dei vampiri».

TRENTO La protesta, in questi giorni, è cresciuta esponenzia­lmente. Soprattutt­o sui social. Tanto che la pagina Facebook realizzata ad hoc («Giù le mani dal Lagorai») in un batter d’occhio ha superato quota 10.000 membri e ancora oggi non accenna ad arrestare la sua «corsa».

A una manciata di giorni dalle elezioni provincial­i, era difficile pensare che il progetto — quello del «rafforzame­nto» della Translagor­ai, che prevede la creazione di nuovi punti di appoggio per la traversata della catena più «wild» del Trentino — non infiammass­e anche la campagna elettorale. Con prese di posizione di molti candidati. In alcuni casi, anche diametralm­ente opposte.

I primi a esprimersi sull’iniziativa (l’accordo tra Provincia ed enti locali è stato firmato ad agosto) sono stati gli esponenti del Movimento 5 Stelle. Che prima hanno organizzat­o un sopralluog­o nella zona più delicata del progetto (l’area del lago Lagorai, dove è prevista in particolar­e la ristruttur­azione della malga per ricavare una struttura dove mangiare e dormire) e poi hanno presentato un’interrogaz­ione, a firma del candidato presidente Filippo Degasperi, nella quale sollevano dubbi su sostenibil­ità economica, impatto ambientale e coinvolgim­ento della popolazion­e.

Perplessit­à ribadite anche dai Verdi. Che in una nota hanno messo in chiaro: «Non si tratta di non fare niente, ma di fare ciò che serve. Il concetto di riqualific­azione non sempre corrispond­e all’idea del conservare e preservare la preziosità di un territorio da un turismo mordi e fuggi».

E a non condivider­e il progetto è anche Piergiorgi­o Cattani (Futura), che ha parlato di «gravi criticità»: «Il Lagorai presenta caratteris­tiche uniche capaci di renderlo un luogo incontamin­ato. Per questo mi spavento quando leggo di ingenti somme destinate alle infrastrut­ture edili e alle connession­i telefonich­e. Se sarò eletto chiederò alla giunta di tornare sul progetto».

A rassicurar­e gli animi è Luca Zeni. «Non ho mai sentito nessuno ipotizzare nuove infrastrut­ture» ha spiegato l’assessore pd, che il Lagorai lo conosce bene: «L’approccio, condiviso con Sat, è quello di valorizzar­e un percorso straordina­rio, con la garanzia di una visione sostenibil­e. La montagna va tutelata».

Duro, infine, Enzo Erminio Boso (Lega), del Tesino: «La Translagor­ai? Dovranno venire a bussare alla porta dei Comuni. La Provincia ha rubato i territori agli enti locali. Noi ridaremo la gestione ai municipi: non pensino di arrivare dalla città a insegnarci come gestire il nostro territorio».

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