Corriere del Trentino

Pensiero critico e zero tabù nella stagione del Portland

- Di Chiara Marsilli

«Non una provocazio­ne, ma una stagione forte per dare un motivo al nostro esistere e parlare in maniera diretta alla società».

Così viene introdotta la nuova stagione del Teatro Portland di Trento, luogo culturale che negli anni si è distinto per essere un piccolo spazio di riflession­e e scambio in senso culturale e civico. «Il teatro è apartitico, come dev’essere. – chiarisce il direttore artistico Andrea Brunello - Ma allo stesso tempo il teatro è un luogo politico, perché parla ai cittadini. Oggi più che mai abbiamo bisogno di costruire un pensiero critico e di smascherar­e le contraddiz­ioni del nostro presente».

Teatro Portland vive questo impegno come una missione: viste le ridotte dimensioni della sala di Piedicaste­llo – solo 70 i posti a sedere – anche con il tutto esaurito le spese di ospitalità di ogni spettacolo vengono coperte al massimo al 40%. Il resto viene dai contributi pubblici, ma soprattutt­o dai conti dell’Associazio­ne che gestisce anche l’omonima scuola di teatro. La stagione di quest’anno propone 10 spettacoli di drammaturg­ia contempora­nea, tutti in replica singola, di compagnie provenient­i da tutta Italia. Il filo rosso che lega i diversi titoli è la volontà di indagare il rapporto tra il potente e la vittima, tra chi domina e chi suo malgrado viene dominato, affrontand­o anche temi delicati quali la disabilità e le relazioni uomo-donna.

Splendidi esempi ne sono «Tutto scorre», un testo del drammaturg­o Massimo Sgorbani che mette in scena la storia di una ragazza disabile che per difendersi da attenzioni sgradite si fa la pipì addosso, ma anche «Ipazia», produzione di Pacta dei Teatri che racconta della scienziata alessandri­na, troppo intelligen­te per essere capita dagli uomini del suo tempo. O ancora «La moglie», uno spettacolo di e con Cinzia Spanò per il Teatro dell’Elfo di Milano che ripercorre la vicenda di Laura Fermi, moglie del Premio Nobel e scienziato ideatore della bomba atomica, la quale era all’oscuro delle ricerche portate avanti dal marito nell’ambito del Progetto Manhattan.

Non mancherann­o piccole gemme del teatro di ricerca italiano quali «Talita Kum» di Riserva Canini, vincitore di numerosiss­imi premi dal 2012 ad oggi, e «Tutto quello che volete», riedizione italiana dello spettacolo del duo francese Matthieu Delaporte e Alexandre de la Patellière che ha riempito i teatri di Parigi per sei mesi di fila e che sulla piazza nazionale viene portato in scena dagli Eccentrici Dadarò. Programma e informazio­ni su www.teatroport­land.it.

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Alla guida Andrea Brunello, direttore artistico del Teatro Portland di Trento, presenta la nuova stagione

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