Corriere del Trentino

Mani sul bilancio Le ricette dei candidati

- Margherita Montanari

TRENTO 60,7 milioni al turismo? Sono pochi per una Provincia che dovrebbe usare da traino per lo sviluppo economico proprio questa porzione del terziario. È come la pensano i due candidati presidente Roberto De Laurentis (Tre) e Paolo Primon (Popoli Liberi), che si preparano al 21 ottobre con un programma fortemente connotato da misure per il rilancio del turismo. «Obiettivo di Tre — spiega De Laurentis — è la creazione di un sistema turismo trentino. Difficile farlo destinando­gli l’1,2% della spesa per gli investimen­ti». Per Primon, invece, la valorizzaz­ione del turismo si inserisce in un piano più articolato di riforma dell’autonomia trentina, «facendo leva sul recupero dell’identità». Riferendos­i alla voce turismo nel bilancio provincial­e, il candidato presidente di Popoli Liberi definisce quei 60,7 milioni «un investimen­to ridicolo per un settore

 Castaldini Reperire fondi tagliando i servizi per l’immigrazio­ne

così strategico per lo sviluppo economico del Trentino». Intenzione del suo movimento è far ripartire la macchina turistica puntando sulla destagiona­lizzazione, «creando le condizioni per un’attività turistica distribuit­a nell’intero corso dell’anno». Se per Primon è troppo poco destinare il 16,9% della spesa all’istruzione e al diritto allo studio — sono insufficie­nti, secondo lui, 35 milioni per far partire il progetto di trilinguis­mo —, del parere opposto è De Laurentis. «130 milioni all’università sono decisament­e troppi. I figli dei trentini vanno a studiare fuori», polemizza il volto di Tre, secondo cui anche la gestione le risorse indirizzat­e allo sviluppo economico e alle politiche per il lavoro e la formazione profession­ale sarebbe da rivedere. «Nel bilancio provincial­e, insieme coprono il 9,7% della spesa, poco rispetto a quel 10,3% (500 milioni di euro, ndr) per le politiche per i diritti sociali e familiari», chiosa.

Più investimen­ti nei servizi di base e uno sviluppo economico improntato sul rilancio delle Pmi sono invece le modifiche che il candidato presidente Filippo Castaldini (Casapound) apportereb­be alla distribuzi­one dei fondi provincial­i. Il candidato vorrebbe «reperire nuovi fondi tagliando gestione del problema immigrazio­ne, su progetti come Cinformi e Sprar». I fondi spesi nell’accoglienz­a dei richiedent­i asilo, però, provengono da finanziame­nti statali.

Quanto al costo della sanità, la spesa più consistent­e del bilancio (22,1%), i candidati si dividono. Primon è per investire di più per non lasciare scoperte alcune aree del Trentino; De Laurentis snellirebb­e.

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De Laurentis
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Castaldini

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