«Translagorai, noi estranei»
Ambiente, Misconel (Cermis) risponde agli attacchi
TRENTO Giulio Misconel non ci sta. «Noi — dice il presidente delle Funivie Alpe Cermis — con il progetto di riqualificazione della Translagorai non c’entriamo nulla. L’ho già precisato. Ma ci tengo a ripeterlo ancora una volta».
Le parole dell’imprenditore fiemmese sono rivolte in particolare agli oppositori del progetto di «rafforzamento» del trekking della Translagorai, che in queste settimane hanno indicato un legame tra la riqualificazione di malga Lagorai e le funivie, paventando il rischio di un turismo di massa — indotto dalla vicinanza degli impianti — in una delle zone più wild del Trentino (Corriere del Trentino di ieri).
«Le Funivie Alpe Cermis — spiega Misconel — non hanno mai partecipato ad alcuna riunione sulla Translagorai. Ci mancherebbe altro». E prosegue: «Per quanto ci riguarda, ci limitiamo a fare i nostri investimenti all’interno dell’area sciabile del Cermis. Un’area indicata con precisione a livello urbanistico».
Insomma, il presidente dell’associazione Trentino edilizia e della Misconel srl si chiama fuori. Ma un giudizio sul progetto lo dà: «Personalmente, credo che il progetto della Translagorai sia positivo. Non vedo tutte queste speculazioni di cui si parla. Quando andiamo altrove, in Alto Adige senza guardare troppo lontano, siamo ammirati dalle malghe ristrutturate. Magari ci fermiamo anche a mangiare qualcosa e a dormire. Invece qui si critica e basta: mi sembrano speculazioni elettorali».
E i cartelli della Sat «sponsorizzati» dalla società funivie? Misconel è netto: «Se una società si prende l’impegno di rifare la segnaletica, di metterla a posto e di ricolorarla, permettendosi solo di fare un piccolo sole a fianco, non mi sembra che ci sia nulla di male. Dirò di più: non mi vergogno di quanto ho fatto e lo rifarei domani mattina. Accusare le Funivie Cermis mi sembra folle, una polemica sterile».
Intanto su Facebook continua la «cavalcata» del gruppo
«Giù le mani dal Lagorai», la pagina creata nei giorni scorsi proprio per riunire tutti coloro che non condividono il progetto di riqualificazione della traversata della catena del Trentino orientale (l’accordo di programma tra Provincia, enti locali e Parco di Paneveggio Pale di San Martino è stato firmato all’inizio di agosto). I membri infatti sono già quasi 12.000 e tra foto e prese di posizione c’è chi abbozza l’idea di qualche iniziativa imponente prima delle elezioni provinciali del prossimo 21 ottobre.
Tra le adesioni al gruppo, in particolare, quella dell’attore trentino Andrea Castelli, che nei giorni scorsi ha pubblicato un video contro il progetto di rafforzamento del percorso, parlando di «vampiri» che «vogliono solo i soldi» e ribadendo i rischi di una trasformazione della catena del Lagorai.