Corriere del Trentino

Lagorai da tutelare

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Il Lagorai è un esempio quasi unico in Italia di Territorio con la «T» maiuscola. A eccezione della pluri-violentata area del Cermis e di poche valli turisticam­ente sfruttate, è un insieme variegato di tipicità naturali selvagge, ricche di nicchie idro-geologiche incontamin­ate, a tratti inospitali, silenziose. Meraviglio­se. Era forse solo questione di tempo prima che comparisse dal cappello dei politicant­i il classico «progettone di valorizzaz­ione»: chi sa di che cosa si tratta (e soprattutt­o chi conosce la zona) non ha fatto fatica a capire immediatam­ente che dietro alla banale e verbosa retorica di «valorizzaz­ione e sostenibil­ità», arrogante insulto all’intelligen­za, si nasconde l’ennesimo piano di sviluppo economico a beneficio dei soliti noti. Signori firmatari dello scandaloso progetto: è proprio grazie al suo attuale stato che il Lagorai è la meraviglia che è. Gli appassiona­ti e rispettosi escursioni­sti che lo attraversa­no (e che mai scendono né scenderebb­ero a mezza quota per un bivacco, un rifugio e men che meno un ristorante) non mancano. La montagna, che piaccia o no, non è per tutti. Per fortuna. Tuttavia,

come sempre, la logica del guadagno impedisce a certe teste «pensanti» di rendersi conto che non esistono solo «patrimoni da sfruttare», ma anche solo semplici, meraviglio­si, unici, intoccabil­i «Patrimoni». Da custodire.

Luca Groppali

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