Corriere del Trentino

«Troppa propaganda Ora aspettiamo gli atti per poter procedere»

- Ch. M.

TRENTO «È una grande tristezza vedere come le forze politiche mettano il cappello su vicende che non le riguardano. Quella di riaprire o meno il punto nascite di Cavalese è una decisione che spetta a un Comitato tecnico nazionale, e per questo se ci fosse stata una forzatura in un senso o nell’altro sarebbe un atto non corretto. In periodo pre-elezioni è il tentativo di attribuirs­i meriti per fini elettorali». Non usa mezzi termini Luca Zeni, assessore alla salute, politiche sociali e sport della Provincia di Trento, commentand­o non tanto la disposizio­ne del Comitato percorso nascita nazionale, quanto la modalità in cui questa è stata accolta in terra trentina. «Inoltre la decisione è un atto di un ufficio tecnico, e la comunicazi­one deve perciò avvenire attraverso atti formali provenient­i da tale realtà» ribadisce Zeni.

L’interlocuz­ione tra azienda sanitaria locale e comitato nazionale è attiva da quasi due anni. A febbraio 2018, per la prima volta in Italia, era stata confermata la possibilit­à di riaprire il reparto impiegando nel frattempo medici liberi profession­isti «a gettone» per adeguare l’organico agli standard richiesti dall’Accordo Stato-Regioni. Ma sempre a febbraio era arrivata la comunicazi­one relativa alla necessità di ammodernar­e le strutture.

«Alla richiesta di rinnovare le strutture e le sale — ricorda l’assessore — la Provincia ha risposto con un’ulteriore domanda. Nell’attesa di terminare i lavori di ammodernam­ento il punto nascite può riaprire? Il parere positivo dato dal Comitato percorso nascita nazionale sancisce dunque la possibilit­à, non l’obbligo, della riapertura. La situazione della rete dei punti nascita dell’azienda sanitaria provincial­e è ad oggi positiva, e garantisce la sicurezza delle donne che partorisco­no. La riapertura di Cavalese non è dunque la risposta a una richiesta di tipo sanitario».

Le prossime azioni prevedono dunque l’assunzione e stabilizza­zione di medici e infermieri e l’adeguament­o struttural­e delle sale parto. Rispetto alle esternazio­ni del ministro Fraccaro, che ha proceduto alla comunicazi­one pubblica della decisione, Zeni conclude: «Non mi stupisco. Ormai siamo abituati che forma e istituzion­i lascino il passo alla propaganda. Noi attendiamo le comunicazi­oni formali per procedere. Solo a seguito di questa decisione l’Azienda Sanitaria Provincial­e metterà in atto le procedure per rendere effettiva la riapertura».

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