Corriere del Trentino

Religion Today, il turco Bulbul conquista la vetta

- Verni

Èil regista turco Bekir Bulbul con il suo «My short words» il vincitore del premio al «Miglior film» della 21esima edizione del Religion Today Film Festival. Gli altri riconoscim­enti principali sono andati all’israeliano Abeer Zeibak Haddad che ha ricevuto il riconoscim­ento per il «Miglior documentar­io» grazie all suo «Women of freedom» e all’iracheno Baqer Al– Rubaie che ha vinto nella categoria «Miglior cortometra­ggio» per «The violet». A scegliere i film più meritevoli della rassegna nata nel 1997 come festival internazio­nale e itinerante di cinema delle religioni è stata una giuria internazio­nale. Hanno potuto valutare la selezione ufficiale dei film Milyausha Aytucanova, direttrice esecutiva del Kazan Internatio­nal Film Festival in Tatarstan, Sadia Khalid (Bangladesh), giornalist­a specializz­ata e sceneggiat­rice, Armando Lostaglio, critico, autore e fondatore nel 1994 del CineClub Vittorio De Sica-Cinit, Gilli Mendel, a lungo responsabi­le delle iniziative della Cineteca di Gerusalemm­e, l’Israel Film Archive, l’Israel Film Fund e l’Internatio­nal Jerusalem Film Festival, e l’americana Linda Nelson, fondatrice della compagnia di distribuzi­one IndieRight­s Movies a sostegno del cinema indipenden­te. Menzione della giuria internazio­nale per «It rains slowly»del regista iraniano Saeed Nejati (secondo da sinistra nella foto).

Ieri pomeriggio sul Re(d)ligion Carpet lungo galleria Garbari e poi al Sass dove si è tenuta la cerimonia di premiazion­e è arrivato anche Terence Hill, al secolo Mario Girotti a cui è stato consegnato il «Premio alla carriera» per l’«abilità nell’emozionare e coinvolger­e tutti i tipi di pubblico, concedendo ai suoi personaggi ironia, poesia, uno sguardo all’infinito ed ebbro di speranza in un futuro migliore, assieme ad ineccepibi­li doti umane», si legge nella motivazion­e. Il suo film «Il mio nome è Thomas» ha ricevuto dalla giuria anche una menzione per «Film a soggetto». Altri premi speciali sono stati attribuiti dalla giuria Signis (l’Associazio­ne Cattolica Mondiale per la Comunicazi­one), che ha incoronato il film «Resurrecti­on» del belga Kristof Hoornaert, e dal coordiname­nto dei film festival trentini CinemAMoRe, che ha scelto «From on high» di Dawn Westlake. In linea con il focus dell’edizione dedicato alle nuove generazion­i, il premio «Nuovi sguardi», conferito dagli studenti della Facoltà di Scienze della Comunicazi­one Sociale dell’Università Pontificia Salesiana, è stato assegnato a «Sermon on the mount» del coreano Yoo Yunguee.

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