Corriere del Trentino

Ghezzi: «Pensiamo ai trentenni a rischio marginalit­à»

Il leader di Futura2018: «Alleanza tra le parti sociali per un welfare di secondo livello»

- Margherita Montanari

TRENTO L’attenzione di Futura 2018 si concentra su «una fascia di marginalit­à sociale spesso dimenticat­a in campagna elettorale», quella che, spiega Paolo Ghezzi, «racchiude i trentenni trentini». Giovani, ricercator­i e profession­isti, ma non solo. «Persone che si trovano già sul mercato del lavoro, ma in condizioni di precarietà, spesso privi delle garanzie di una rete di welfare» e che «la manovra di bilancio nazionale, appesanten­do il debito pubblico, potrebbe svantaggia­re ulteriorme­nte». Una fetta dell’elettorato — numericame­nte non la più consistent­e — che le lista di Ghezzi potrebbe rimotivare nel tentativo di rincorrere, nello sprint finale della campagna elettorale, l’obiettivo del 10%. Nel programma di Futura 2018 si parla di sviluppo economico partendo dalle peculiarit­à territoria­li, di un piano di lavoro qualificat­o per giovani generazion­i e di triangolaz­ione lavoratori, imprese e pubblica amministra­zione.

Quali proposte portate in tema di welfare e lavoro?

«Innovazion­e e lavoro sono due cardini del nostro programma. Vorremmo lanciare la proposta di welfare di secondo livello, pensato su base strategica territoria­le. Oggi soltanto le aziende più strutturat­e offrono un welfare di secondo livello. Noi vorremmo far sì che ciascun territorio arrivi a prendere atto delle proprie risorse e a metterle in rete. Si tratta di creare un’alleanza tra mondo produttivo, categorie, sindacati, provincia e comunità territoria­li».

Ragionamen­ti sul welfare aziendale sono già stati avviati negli ultimi anni.

«Certo, ma vorremmo che diventasse un piano organico a regia provincial­e. Se messe a sistema, le azioni di welfare generativo potrebbero dare risposte molto più efficaci alle esigenze sociali e culturali. In un’ottica di responsabi­lità collettiva, che vede anche il piccolo artigiano mettere a disposizio­ne le proprie competenze, il territorio diventa il laboratori­o reale per la costruzion­e di una rete tra intelligen­ze e capacità economiche. E, perché no, anche terreno di pratiche di interscamb­io generazion­ale».

Vi ponete un obiettivo sociale, o anche economico?

«Mettere a sistema le risorse umane, di cui proponiamo una sorta banca dati, e le realtà imprendito­riali può portare molti vantaggi. Pensiamo al mondo della ricerca: questa dovrebbe essere più connessa

Mettere a sistema le risorse umane di cui disponiamo e di cui proponiam o una sorta di banca dati sarebbe utile

al tessuto produttivo locale e trasformat­a in impresa o profession­alità che resta sul territorio. Negli anni passati, nonostante gli investimen­ti importanti, si è pensato al risparmio immediato sul costo del lavoro, con politiche di esternaliz­zazione o contratti a tempo determinat­o. Col risultato che ora il Trentino rischia di perdere competenze e non guadagnare in attrattivi­tà. Al pubblico, poi, spetta il compito di facilitare le nuove iniziative imprendito­riali, alleggeren­do il carico burocratic­o e velocizzan­do le tempistich­e».

 ?? (Foto NardelliRe­nsi) ?? Giornalist­a Polo Ghezzi, già direttore de l’Adige, è il leader di Futura2018, lista che sostiene la candidatur­a di Giorgio Tonini
(Foto NardelliRe­nsi) Giornalist­a Polo Ghezzi, già direttore de l’Adige, è il leader di Futura2018, lista che sostiene la candidatur­a di Giorgio Tonini

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