La galleria di base divide il M5S «Lunedì vertice con Toninelli»
Il capolista Nicolini: «Il ministro apre? Qui restiamo contrari al tunnel»
BOLZANO La gaffe del ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli sul tunnel del Brennero rischia di far passare in secondo piano il tema, ben più concreto e politicamente rilevante, dell’aperto sostegno del governo al tunnel di base. Un sostegno niente affatto scontato, se si considera che uno dei cavalli di battaglia del Movimento Cinque stelle era la contestazione delle grandi opere, ritenute troppo costose e superflue. Dal Mose alla Tav TorinoLione, l’orientamento del M5S è sempre stato chiarissimo: «Se andremo al governo, chiuderemo quei cantieri».
L’appoggio del ministro Toninelli al tunnel fa quindi discutere, soprattutto all’interno dello stesso Movimento, che a livello locale ha sempre contestato il progetto. «La nostra posizione non è cambiata: siamo contrari al tunnel» spiega infatti Diego Nicolini, capolista del Movimento Cinque stelle alle prossime elezioni provinciali, ponendosi quindi in contrasto con Toninelli su questo tema. Al riguardo, Nicolini cerca di smussare gli angoli: «Ci confronteremo con il ministro lunedì, visto che per quel giorno è atteso a Trento e Bolzano in occasione della nostra campagna elettorale. La visita, che dev’essere confermata, sarà infatti l’occasione per discutere con il ministro del progetto del tunnel del Brennero: noi del M5S altoatesino riteniamo che si tratti di un’opera eccessivamente costosa, e che una delle alternative sarebbe l’elettrificazione dell’autostrada, in fase di sperimentazione in diverse parti del mondo». Questo sistema prevede che i Tir ibridi siano dotati di un pantografo che si collegano alla linea elettrica. «Il ministro Toninelli, le cui dichiarazioni vengono spesso strumentalizzate, non ha in realtà delle posizioni preconcette — aggiunge Nicolini — ma valuta costi e benefici prima di esprimere il suo parere su un progetto. E i costi del tunnel del Brennero sono sicuramente eccessivi». Il capolista grillino ribadisce così la contrarietà al progetto della galleria di base, da sempre considerata inutile dagli esponenti altoatesini del Movimento. La possibilità che Toninelli possa condividere l’opinione del M5S altoatesino sul tunnel, però, appare limitata, se si considera che già in primavera il ministro dichiarava: «Gli impegni finanziari di lungo termine sul corridoio del Brennero, nell’ambito della strategia Ten-T rappresentano una sfida fondamentale per connettere meglio le varie aree d’Europa. E daranno benefici enormi alla nostra economia». Evidentemente la componente ambientalista interna al Movimento Cinque stelle è passata in secondo piano, come osserva un attento avversario politico, il consigliere provinciale dei verdi, Riccardo Dello Sbarba: «Il M5S — afferma — ha avuto un’esplosione di consensi ed ha “cavalcato tutte le tigri”, ed ora si vede con quale consapevolezza lo ha fatto. Oltre a questo, l’ala liberal interna al Movimento, rappresentata da Di Maio, mi pare abbia preso il sopravvento rispetto a quella ambientalista». Dello Sbarba ribadisce che i verdi altoatesini restano «contrari al tunnel» ma, considerando che ormai l’opera è in fase di realizzazione, guardano avanti e considerano ora prioritario «dare un senso all’opera, assicurando che venga usata per spostare efficacemente le merci su rotaia».
Infine, continua a far discutere la gaffe di Toninelli, che aveva parlato del tunnel del Brennero come se fosse già attivo. Ieri il sindaco di Brennero, Franz Kompatscher, ha ironizzato: «Invito Toninelli al Brennero. L’unico tunnel che troverà è quello, di 200 metri, sull’A22» Su Facebook il ministro sbotta: «Me ne frego di un lapsus, continuerò a lavorare 16-18 ore al giorno».
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