LE ELEZIONI, IL RUOLO DI SALVINI E GLI ERRORI DEL CENTROSINISTRA
Si avvicinano le elezioni provinciali e il quadro delle liste in competizione si presenta quanto mai affollato: son ben 22 i concorrenti. Tra i nomi presentati non mancano le persone valide e anche molte proposte appaiono convincenti. Inoltre è forte e per molti aspetti giustificata la sensazione di usura dei vecchi quadri politici. Con tutto questo la prospettiva di un cambiamento, quale è stato indicato dalle ultime elezioni del 4 marzo, mi appare quanto mai preoccupante: essa sembra coincidere con un punto di non ritorno. Penso che l’immagine del nostro Trentino quale fino a oggi abbiamo conosciuta possa essere destinata a sparire. Dietro alle troppe liste in competizione e ai molti candidati troneggia in realtà l’ingombrante figura di Matteo Salvini, che ritengo interessato, molto più che al nostro Trentino, alle elezioni europee della prossima primavera. Le elezioni trentine sono destinate a fare da battistrada. Diffido a fondo di Matteo Salvini, per molte ragioni: la grande volgarità e la violenza del linguaggio, le discutibilissime amicizie (Putin, Orban, le Pen e via via elencando), la scelta nazionalistica e la decisa opposizione all’Europa, e per finire l’indiscutibile forza demagogica e tattica. In questo difficile momento, ciascuno deve impegnarsi per fermare questo prodotto della degenerazione politica. Non abbiamo alcun bisogno di un ritorno agli stati nazionali, alle loro rivalità storiche, ai vecchi ma sempre vivi conflitti: farò l’esempio del perdurante confronto tra l’Ungheria e lo stato romeno. Ci troviamo dinnanzi a una scelta fondamentale: è perciò importante che ognuno vada a votare.